L’attacco nucleare preventivo contro la Russia che ci avete segnalato, e con molta più forza dopo la vigorosa controffensiva in Crimea, è un caso di clickbait. Il “titolo acchiappaclick” che abbiamo visto in altre occasioni in passato e che non ci trova d’accordo.
Nel Totoministri del prossimo governo abbiamo già individuato due testate che nel titolo promettevano dichiarazioni forti e divisive della Premier in Pectore che di fatto non esistevano.
Poste entrambe dietro un paywall, per dare al lettore l’emozione di pagare un hype che li avrebbe delusi donandogli l’emozione di pagare un modico obolo per cercare una affermazione che non avrebbero trovato.
Tra titoli dal sapore veterotestamentario e titoli caricati, i nostri lettori ci hanno segnalato un Zelensky: “la NATO dovrebbe considerare un attacco nucleare preventivo contro la Russia”.
Ovviamente la citazione non corrisponde al testo, non corrisponde neppure a qualcosa che Volodimir Zelensky possa aver mai detto o pensato.
Ma come accade nel mondo del clickbait, forse “è il concetto che conta”.
Il reale riferimento è a un discorso tenuto da Zelensky al Lowy Institute, relativo alla ripetuta minaccia nucleare che periodicamente, ma specialmente nei periodi più deteriori del conflitto, la Russia ama mettere sul campo assieme (e ormai sempre più in sostituzione) alla minaccia di taglio di gas e petroli, resa col tempo meno efficiente dalla ricerca di altre fonti.
A quel punto Zelensky dichiara semplicemente che la NATO dovrebbe considerare “attacchi preventivi, in modo che sappiano cosa accadrà loro se useranno le armi nucleari, e non il contrario”
La parola nucleare non viene usata neppure una volta se non nel titolo clickbait. Difatti Mykhailo Podoliak, consigliere del presidente dell’Ucraina, ha specificato su Twitter che Zelensky con le sue parole «ha ricordato il ricatto nucleare russo, ha suggerito di delineare preventivamente le conseguenze per la Russia e di intensificare gli attacchi contro di essa: sanzioni e assistenza armata».
Nel tweet si fa riferimento espresso al fatto che la c.d. “Minaccia nucleare di Zelensky” va considerata una fake news, anzi una “ru-fake”, il nome locale che usano per le c.d. “Fonti russe”, ovvero le affermazioni e interpretazioni del Cremlino o assimilati accettate senza “grano salis” e dagli effetti grossolani e grotteschi.
Come l’affermazione convinta che ad Azovstal vi siano stati o vi siano ancora “Uomini Occidentali” della NATO al comando di un esercito di SuperSoldati Mutanti Vaccinatissimi che con ogni dose di vaccino acquisiscono poteri bionici che gli consentono di ribaltare carri armati a mani nude ma un odio feroce e berserker verso la Russia, la storia Bolscevica e tutto quello che abbia una bandiera rossa o con la Z.
La teoria secondo cui Zelensky abbia parlato di atomiche ha infatti attecchito presso Peskov e la Zackarova che nei Media Russi hanno spinto l’immagine di Zelensky come un guerrafondaio che vuole incitare la Terza Guerra Mondiale per annientare il popolo Russo ma distruggendo il mondo.
“Isteria Nuclare”, ha definito sui social l’addetto stampa dal presidente.
Il riferimento era ad attacchi preventivi ovviamente convenzionali: sanzioni preventive che avrebbero dovuto colpire l’economia e la macchina bellica russa già prima di Febbraio e una risposta militare forte già durante i primi mesi dell’invasione.
Il titolo de “l’attacco nucleare preventivo contro la Russia” resta dunque una clickbait.
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