Vi è sempre dell’allarmismo relativo alle nuove tecnologie, ribattezzate con nomi alquanto allarmistici come le microonde a 5G.
Del resto, è dai tempi dei primi cellulari che aspettiamo tutti l’Apocalisse, e la stessa non arriva. Un conto è la diffidenza verso le nuove tecnologie, un conto è l’allarmismo: la diffidenza è naturale e si vince con l’informazione, l’allarmismo è purtroppo altrettanto connaturato nell’essere umano, ma richiede informazione e il tranquillizzare gli utenti.
Partiamo quindi da un presupposto: anche in questo caso non esiste alcun Uomo Veramente Cattivo incline a friggerci tutti coi suoi cellulari nuovi fiammanti
Esiste diffidenza verso una nuova tecnologia, ed allarmismo verso quello che la stessa può fare
Andiamo con ordine, e smontiamo ogni punto
Questo punto è una grossolana semplificazione della tecnologia Massive MIMO e del concetto di Internet of Things.
Per quato riguarda Massive MIMO, lo stesso non significa avere una città tappezzata di microantenne, ma antenne con elementi più efficienti
Nel caso di servizi di tipo eMBB, la caratteristica principale è quella di fornire accessi ultra broadband sul mobile. In questo caso si richiede un’elevata velocità di picco per utente e, quindi, un’alta capacità di dati da gestire sul piano d’utente. Si prevede la centralizzazione delle funzionalità di core network nella parte alta di rete, con la separazione tra il piano di controllo e quello di utente, per permettere di gestire in modo rapido, mirato e dinamico la segnalazione necessaria all’attivazione della grande mole di dati. In alcuni scenari, specie per applicazioni di tipo multimedia, potrà essere sfruttata la funzionalità di caching in prossimità dell’utente. Al fine di aumentare la capacità fornita al servizio, potranno essere inoltre sfruttate, oltre alle ampie porzioni di spettro aperte dalle frequenze più elevate, anche tecnologie come il Massive MIMO, il beamforming adattativo e modulazioni radio ad alta cardinalità.
Il massive MIMO prevede un elevato numero di elementi radianti alla Base Station, in grado di incrementare la capacità rispetto ai sistemi tradizionali e aggiungendo un migliore sfruttamento dello spettro a disposizione, con aumento anche della copertura. Questa tecnologia, utilizzando il multi-user 3D beamforming, sarà in grado di servire decine di utenti in contemporanea, ognuno con un beam dedicato, in grado di massimizzare la copertura durante il movimento, sia sul piano orizzontale che su quello verticale.
Sappiamo che questa citazione diretta è molto complessa. Probabilmente abbiamo messo a rischio il nostro marchio personale “leggibile anche ad un ragazzino di anni 14 mediamente scolarizzato”, quindi proveremo una spiegazione assai più semplice.
Ricordate quando siete passati dal segnale analogico ed il digitale terrestre, l’antennista veniva a dirvi che la vostra antenna “non era abbastanza potente” e quindi veniva ad aggiungervi le “stecche”?
Il Massive MIMO funziona grossomodo, spiegandolo ad un livello semplicistico, allo stesso modo, ma più Hi-Tech.
Non per ricevere, ma per fornire segnale. Si aggiungono elementi radianti in modo da servire un maggior numero di utenti con un migliore segnale.
Un esempio molto bello che abbiamo letto altrove è quello di un palloncino: se metti un palloncino in cima ad un traliccio e quello scoppia, senti un piccolo botto. Se ne metti cinque o sei, e scoppiano assieme, il botto lo senti più definito e forte.
Sostanzialmente non si parla di un numero spropositato di piccole antenne, ma di migliorare le antenne: come quando a casa aggiungiamo “stecche” all’antenna del Digitale Terrestre.
L’Internet of Things è un concetto che esiste, in varie forme, da quando esiste Internet. Radiosveglie connesse ad Internet che suonano musica in streaming, lavatrici ed altri elettrodomestici controllabili in remoto, caldaie che puoi accendere quando sei in ufficio e stai per tornare a casa in modo da trovare il calduccio: non è qualcosa che ha inventato il 5G, e la connessione che noi abbiamo con questi oggetti non è fisica, ma di utilità.
Sostanzialmente, alcuni potrebbero trovare comodo accendere la caldaia prima di arrivare a casa. Potrebbero trovare comodo avere un’agenda virtuale che sincronizzi cellulare, computer, radiosveglia ed elettrodomestici per organizzare la giornata.
È qualcosa di bello e complesso: ma i cui problemi sono indipendenti dal 5G, come vedremo.
Il 5G è un modo per trasmettere dati, non il dato. Tutte le eccezioni sulla sicurezza della IoT vanno affrontate nello stesso modo in cui sono state affrontate ad oggi. Si potrà valutare l’uso di strumenti come la blockchain, l’avvedutezza di chi, con le password della sua domotica in casa, eviterà di prestare il suo cellulare a sconosciuti rimorchiati in un bar… ma non incolpare il 5G.
Sì, ma non è che il 5G si aggiunge al 4G in senso aritmetico.
La tecnologia evolve. Adesso convivono il Wi-Fi ed il 4.5G, e le stesse antenne pr il 4.5G servono anche le tecnologie “inferiori”, domani sarà lo stesso. Allora?
L’unica fonte che abbiamo trovato di questo valore è un articolo del Fatto Quotidiano che ne parla come possibilità. Ovvero, quello che si preannunciava possibile al settembre del 2018.
Possibilità che non tiene in conto un dato di fatto
una valutazione dell’esposizione considerando un approccio tradizionale deterministico, basata su la massima potenza teorica trasmessa in modalità costante e in ogni direzione possibile, non è più realistica.
La nuova rete 5G suggerisce quindi la necessità di adottare metodi di valutazione delle emissioni basati su modelli statistici ed in tale direzione si sta muovendo la normativa europea.
Il 5G rende impossibile parlare di soglie deterministiche.
Si parla di un livello di soglia fluido, legato al consumo necessario sulla singola cella sul singolo momento.
Gli enti preposti non dovranno più valutare un’esposizione costante ad un valore X, ma un range di valori da A ad X statisticamente rilevati in una certa area.
È un po’ come dire che l’esposizione al Sole di mezzogiorno è dannosa, e per questo ordinare alla popolazione di rinchiudersi in casa al buio vita natural durante perché il sole sorge alle sei del mattino e tramonta, in estate, intorno alle otto di sera.
Ovviamente il Sole di Mezzogiorno picchierà più forte del Sole della sera, ed alle 19:3o si passeggerà tranquilli.
Le onde millimetriche, paradossalmente, dovrebbero rassicurare l’utente finale, non terrorizzarlo
Apprendiamo sin da Marzo.
Le onde millimetriche hanno potenza inferiore e si fermano a livello superficiale.
Quindi, l’uso di onde millimetriche andrebbe messo tra i vantaggi, non tra i contro.
E fonte di tutto questo?
Potrei anche dire che se erigo le antenne del 5g il mio vicino di casa antipatico diventerà milardario: ma senza fonti, la mia frase non reggerebbe ad uno scrutinio approfondito.
Abbiamo ricevuto un documento, esaminato da molte pagine che parlano di abbattimento: il problema è che dice l’esatto contrario.
Ovvero, apprendiamo da un report di Febbraio, che chi costruisce le antenne dovrà, naturalmente evitare di piazzarle in posti dove vi sono ostacoli, e non viceversa. Come è sempre accaduto.
E davvero? Ma come fanno? Parlano dei fatti nostri ai loro amici, le particelle di sodio dell’Acqua Lete?
Aprono il nostro frigo? Leggono la cronologia dei nostri browser e scoprono le nostre foto delle modelle nude?
Violare la privacy suppone che esista un essere senziente che si impossessi dei dati personali: vogliamo forse asserire che le evanescenti radiazioni del 5G abbiano il dono di diffondere i nostri dati ottenuti attraversando i nostri corpi?
È la stessa bufala che circola da quando esistono i cellulari.
Sostanzialmente ci sono ad oggi studi sull’incidenza di determinate forme tumorali causate dall’abuso dei cellulari, ma non legate alle radiofrequenze. Quanto, piuttosto, al fatto di passare una parte ingente della giornata, per i “telefonodipendenti”, con un oggetto destinato ad essere schiacciato all’orecchio qualora le radiofrequenze siano intense ed elevate.
I risultati richiedono analisi. Non meme.
Il duo cerca di rivendere il misterioso Mr. Peemp ignoto attrezzo ginnico grazie al quale tutti potranno dichiarare di dimostrarne dieci di meno.
Anni? Chili? Mesi? Non è dato saperlo: tutto quello che gli acquirenti di Mr. Peemp potranno mai sapere è che ne dimostreranno dieci di meno.
110 volte in fisica non significa niente. Assolutamente niente.
Unità di misura prescelta? Effetti misurati? Fondo scala? Non c’è niente. Ne dimostri dieci di meno, ne dimostri 110 in più.
Dopo che praticamente ogni giorno vediamo spot sul 5G, articoli sul 5G, pubblicità del 5G e persino sulle ricariche del cellulare vediamo spot del 5G? Opinabile!
Decidetevi: o li abbattete, o li piantate. Ma una decisione per tutte, eh?
Che poi, sul 5G abbiamo già scritto in passato, esaminando ogni singolo momento di allarmismo.
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