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Visti d’ingresso ai russi rilasciati con una abiura video, ma è una fake news

Ci segnalano i nostri contatti un messaggio che riguarda i visti d’ingresso ai russi rilasciati con una abiura video. Ovviamente, una fake news.

Un caso di “fonti russe” potremmo dire, quel fenomeno per cui asserzioni filo-Cremlino e anti occidentali si sono dimostrate quantomeno infondate. Non suffragate dai fatti e create a tavolino per sollevare indignazione e attenzione. Come le infinite storie di immigrati ucraini violenti e nazisti, la smentita storia del vandalismo ucraino antirusso ad Auschwitz e l’ormai celeberrima interrogazione parlamentare contro gli onnipotenti mutanti Ucraini plurivaccinati, resi nazisti, invincibili, a prova di proiettile e implacabili cacciatori di Russi postSovietici dai vaccini che gli hanno donato nazismo e potenza fisica.

Riassumendo l’idea di un blocco dei visti globale, come vedremo, è ritenuta improbabile.

Inoltre gli stati che hanno varato o proposto limitazioni dei visti l’hanno fatto per “quote secche”, senza abiure o adempimenti bizzarri o inusuali.

Visti d’ingresso ai russi rilasciati con una abiura video, ma è una fake news

In questo caso il post che ci è stato segnalato è questo

Visti d’ingresso ai russi rilasciati con una abiura video, ma è una fake news

Nel messaggio, in alcune varianti istoriato con l’ennesima ostentazione del simbolo nazista parte di una “mistica” che vede i Russi eredi del Marxismo Sovietico vittorioso contro il Nazifascismo e l’Europa, l’America e sostanzialmente chiunque non assecondi le mire di potere di Putin diventre un nazista da denazificare a forza si descrive qualcosa di simile al rituale dei Fumi-E o “Yefumi” secenteschi.

Ovvero un rituale del Giappone secentesco nel quale, per riconoscere le comunità cristiane sospettate di essere traditori dello Shogunato Tokugawa, i sospettati venivano costretti a calpestare icone lignee del Cristo e della Madonna, dimostrando così contemporaneamente obbedienza allo Shogun e disprezzo per i rituali Occidentali.

In questo caso il narratore introduce uno Yefumi 2.0, dove al posto di calpestare icone lignee di Putin si chiede ai russi di “Tradire e condannare la loro Patria” registando un videomessaggio di condanna di Putin già predisposto.

Taceremo sul fatto che nei fatti usare la narrazione dello Yefumi equipara Putin a una sorta di divinità pagana da oltraggiare.

Ci concentreremo sul fatto che tale ritualità non esiste.

I divieti di visti per i cittadini russi tra verità e leggende

Sappiamo che alcuni stati, come l’Estonia, hanno già introdotto dei divieti di visti.

Ma il divieto ovviamente non scatta per ritualità.

C’è o non c’è: l’Estonia ad esempio ha bloccato i visti in toto, impedendo ai Russi con visti rilasciati dalla Federazione Russa l’ingresso (ovviamente non può bloccare gl ingressi dall’area Schengen).

Non ci sono abiure o yefumi in questo caso che reggano: i visti saranno rilasciati a diplomatici o persone venute per visitare o ricongiungersi anche temporaneamente a parenti residenti di lungo periodo o cittadini Estoni.

È pur vero che tale misura ha riaperto il dibattito nel mondo, e ne abbiamo parlato quando un parlamentare Lituano in vena di sarcasmo ha proposto un visto speciale per i Russi pronti a visitare il mare della sua patria partendo a nuoto da San Pietroburgo.

Modo ironico e sarcastico dicemmo per ironizzarsi al sentimento comune del suo paese che definisce visitare l’Europa “un privilegio, non un diritto umano“.

Nonché alla riflessione di Sanna Marin, Primo Ministro di quella Finlandia subissata dalle fake news e dall’odio delle “fonti russe”, che spesso tracima anche contro la stessa Primo Ministro per cui “non è giusto che gli Ucraini soffrano in guerra mentre i Russi viaggiano nel mondo”.

La Finlandia effettivamente ha proposto recentemente una riduzione dei visti turistici ad un 10% della quota concessa in precedenza, inalterati i visti per lavoro, studio e rapporti familiari.

Ci sono però ulteriori ostacoli: la misura globale vagheggiata dalla fake news difficilmente arriverà: per il ministro tedesco Olaf Scholz tali misure non sanzionerebbero più il Governo e gli Oligarchi, ma tutti i cittadini russi senza discrimine, anche coloro privi di potere decisionale.

Cosa questa che basterebbe a rendere la fake news tale: se un tale provvedimento ci fosse, l’ipotetico cittadino Russo potrebbe recitare tutte le abiure che vuole e vandalizzare tutte le icone di Putin presenti nella stanza, ma continuerebbe a non ottenere il visto (se non per i motivi elencati nelle norme dei paesi citati, e legati a lavoro e ricongiungimento e non ad abiura).

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