Vishal Garg, CEO Americano licenzia 900 persone su Zoom
Vishal Garg rischia di entrare nel Guiness dei Primati, o almeno tra i primi a dare un licenziamento massiccio in teleconferenza.
Teniamo presente una cosa: il mercato del lavoro americano è molto differente da quello Italiano. E quindi ci sono molte meno garanzie per il lavoratore licenziando. Nell’ecosistema americano, non è infrequente essere convocati per una simile notizia.
Più rara è la scelta di Vishal Garg di approfittare del sistema di teleconferenze mediante Zoom, il noto sistema di teleconferenza.
Così ecco che l’amministratore delegato di Better.com, industria del settore dei mutui immobiliari, ha deciso di annunciare il licenziamento del 9% del suo personale in teleconferenza. Con le 900 persone interessate.
“Se siete collegati, fate parte di quel gruppo sfortunato di persone che sono state licenziate”
Ha annunciato in teleconferenza Vishal, concedendosi tre minuti di tempo per provvedere al licenziamento.
Al termine della conferenza i licenziati si sono trovati tagliati fuori dagli account aziendali, coi loro computer disattivati in remoto.
Vishal Garg, vitriolico amministratore delegato
La storia restituisce un’immagine di Vishal affine a quella che si potrebbe avere in un film sugli imprenditori americani. Astuto, enfant prodige dell’economia, si trasferisce a sette anni dall’India nel Queens con la famiglia dove eccelle negli studi.
Nel 2000, fonda una società di prestiti per universitari e riesce a portarla in borsa prima del crollo a causa della crisi dei mercati nel 2009. Nel 2014 arriva a Better.com.
A Novembre 2020 arriva su Forbes, descritto con le sue brutali invettive, come il paragonare i suoi dipendenti meno capaci a “stupidi delfini catturati e divorati dagli squali”, la sua ambizione e il suo interesse per il mercato.
Ed ora, noto per il licenziamento online, dovuto a suo dire a cambiamenti del mercato ed alla necessità di far sopravvivere l’impresa.
Precisando che “non avrebbe voluto farlo”, che l’ultima volta che ha dovuto licenziare in modo massivo ha pianto, ma lasciando il dipartimento delle risorse umane a disposizione per buonuscite e comunicazioni di rito.
Cose che non hanno lenito i malumori dei licenziati, che alla stampa hanno dichiarato di sentirsi “gettati come sacchi dell’immondizia”, rilevando come tra di loro ci sono donne incinta che, nel complicato sistema americano, rischiano di non trovare lavoro a breve.
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