Vice sindaco della Lega perde passaporto e viene espulso dalla Cina: “Trattato come un clandestino”
Sta facendo chiacchierare molto la vicenda che ha visto coinvolto un vice sindaco della Lega, vale a dire Costantino Eretta di Sarzana, volato in Cina di recente con una delegazione del Comune per presentare alcuni prodotti di casa nostra. La sua storia è stata raccontata di recente da Il Secolo XIX, che ha intervistato il diretto interessato per comprendere la natura delle sue lamentele. Cerchiamo dunque di capire come siano andate le cose, dopo le polemiche rese pubbliche oggi 10 novembre.
Il vice sindaco della Lega trattato come un clandestino
Dopo il sindaco che ha negato fondi a due ragazzi per un viaggio ad Auschwitz, di cui vi abbiamo parlato pochi giorni fa, questa domenica a fare rumore è la storia di Costantino Eretta. Il vice sindaco di Sarzana, appartenente alla Lega, si è recato coi colleghi nei centri di Wenzou e Lishuy, avendo in programma le tappe di Haya e Bohai. Come accennato, lo scopo del viaggio era quello di illustrare alle municipalità locali alcuni prodotti nostrani, affidati da diverse aziende della zona val di Magra-Lunigiana.
Il problema per Eretta si è palesato all’aeroporto di Pechino, dove ha compreso di aver smarrito il passaporto. Lui per primo si era detto convinto che la situazione potesse essere gestita e risolta in pochi minuti. Le cose, però, non sono andate così, come è stato riportato anche da Next Quotidiano. La sua testimonianza ha scatenato l’ironia del web:
“Sono stato trattato come un clandestino, nessuno che parlasse un inglese accettabile o mi spiegasse perché non si volesse risolvere il problema. Confinato in area dogana 15 ore, osservato dalle guardie, costretto a chiedere il permesso per recuperare da bere, mangiare e andare in bagno”.
Morale della favola? Il vice sindaco della Lega, nonostante la mediazione del ministero degli Esteri a Roma e quella del consolato italiano a Pechino, ha dovuto fare i conti con la linea intransigente della Cina, che lo ha espulso piazzandolo su un aereo diretto a Milano. Per tanti italiani avversi alle politiche della Lega, si tratta della legge del contrappasso.
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