Un mito delle massaie di due generazioni è che il microonde sia un oggetto misterioso quanto insalubre: “il microonde cuoce dall’esterno all’interno, il microonde altera gli alimenti, il microonde fa questo quello”
In realtà no, il microonde scalda allo stesso modo dei forni tradizionali, quindi “tutto assieme”, ma in modo diverso.
Premettiamo che tecnicamente un microonde è un magnetron sommato ad una fonte di alta tensione, sommato ad una “scatola metallica” con una “guida d’onda” (un tubo metallico) per tenere le onde magnetiche al suo interno, più della logica di controllo per regolare temperatura, tempo di cottura e altre minuzie.
Sostanzialmente, il Magnetron libera delle onde magnetiche che vengono guidate lungo la scatola, agitando le molecole polari nel cibo, tra cui quelle d’acqua. Sappiamo tutti dalle elementari che agitando qualcosa, aumenta la sua energia cinetica, quindi aumenta il calore.
Le molecole vibrano, le molecole si scaldano, il cibo viene cotto.
Un errore assai comune è ritenere quindi che le microonde in qualche modo scaldino l’esterno del cibo e l’esterno riscaldato trasmetta il calore all’interno e basta. È una parte di quello che accade, ma non tutto.
L’onda magnetica attraversa tutto il cibo cucinandolo in modo simultaneo.
L’unico problema che potrebbe verificarsi è che l’onda magnetica riscaldi alcuni punti del cibo in modo diverso: Mehdi Sadaghdar, divulgatore e ingegnere Iraniano-Canadese che recita il ruolo di uno “scienziato pazzo” svampito e distratto incline a essere vittima di svariati accidenti mentre cerca di mostrare come non si usa la tecnologia ha compiuto infatti in un video un esperimento inserendo in un banale microonde un foglio macchiato con inchiostro sensibile al calore.
Lasciando il foglio immobile, ha notato come in alcuni punti il foglio era stato scaldato ed in altri no, problema risolto lasciando semplicemente il piattino rotante in fondo al microonde libero di fare il suo lavoro.
La rotazione del cibo nel microonde, più la costante esposizione alle microonde suddette crea una esposizione costante di tutto il cibo alla radiazione che lo riscalda, conservando anzi in modo superiore le proprietà organolettiche dello stesso.
Un ulteriore aiuto deriva dallo “stirrer”, una specie di “ventolina” il cui scopo è far rimbalzare le microonde in modo che, tra rotazione e rimbalzo, esse tocchino ogni punto del cibo riscaldandolo.
Il mito deriva probabilmente dai tentativi di usare il microonde in modo scorretto, senza usare la modalità “defrost” per un tempo appropriato e dimenticando che un cibo scongelato non è un cibo cucinato, e quindi andrebbe cotto con attenzione per assicurarsi che ogni parte venga cotta allo stesso modo.
Immagine di copertina: microwave, di Jelena83 da Getty Images
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