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Vero l’affondo di Mazzola a Conte alla Juve: “Gobbo dentro, lì gli bastava alzare le mani per avere rigore”

Arrivano le scuse in questi minuti da parte di Sandro Mazzola, dopo il duro attacco di ieri avvenuto su Rai Radio1 nei confronti non solo di Conte, ma anche della Juventus. Non è un caso che le sue parole abbiano sollevato un polverone, considerando il fatto che parliamo di un ex giocatore entrato nella storia del club nerazzurro, oltre a diventare in un secondo momento dirigente della società nerazzurra. Cerchiamo di capire come siano andate le cose dopo la partita di domenica sera.

Mazzola

Cosa ha detto Mazzola contro Conte e la Juve

Nonostante Conte sia ormai allenatore della sua Inter, Mazzola ha criticato duramente il passato del tecnico. Nel farlo, ha lanciato anche dure accuse nei confronti del club bianconero, specificando quanto fosse facile per lui ottenere un calcio di rigore quando allenava la Vecchia Signora:

“Quando parla mi sembra parli ancora con gli juventini invece che con i nostri, perché si nasce juventini come si nasce interisti, è difficile cambiare. Conte continua ad esser bianconero, non c’è niente da fare, è una cosa che ha dentro proprio.

Anche da come guarda la partita. Vorrebbe parlare come da juventino, poi si accorge che è all’Inter e parla da interista. Alla Juve gli bastava alzare le mani e guardare l’arbitro per avere un rigore qui. Qui invece no”.

Come si può facilmente immaginare, le dichiarazioni di Sandro Mazzola nei confronti di Conte e più in generale della Juventus hanno generato molte polemiche e discussioni in Rete, al punto che oggi 8 ottobre sono arrivati degli aggiornamenti in merito nel tentativo di gettare acqua sul fuoco.

Le scuse di Mazzola verso Conte e la Juve

Martedì, intervistato nuovamente su quanto avvenuto in questi mesi con il passaggio di Conte all’Inter, fino ad arrivare alla partita di domenica sera contro la Juventus, Mazzola ha provato a gettare acqua sul fuoco. Probabilmente si è reso conto di aver esagerato, esprimendosi come segue:

Le parole su Conte? E non è vero? Un po’ di ironia, era una battuta. Io mi ricordo sempre il grande Boniperti che mi disse che andava a vedere di nascosto mio padre, bandiera del Torino, ma lui non poteva perché era juventino”.

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