Nutrirsi è un diritto, troppo spesso dimenticato, mentre mangiare male sta diventando una vera e propria epidemia, uno dei principali problemi di salute pubblica.
È tra le più evidenti contraddizioni mondiali: una parte di popolazione soffre per malnutrizione, un’altra parte per un eccessivo e disordinato consumo di cibo.
Sono dati preoccupanti, sia perché è un importante fattore di rischio per varie malattie croniche, quali diabete mellito di tipo 2, malattie cardiovascolari e tumori, sia in termini di costi per la sanità pubblica e privata.
Secondo un rapporto presentato al comitato per la food security della Fao senza malnutrizione il PIL del mondo sarebbe più alto dell’11%, mentre l’obesità avrà un costo di 760 miliardi di dollari entro il 2025.
In Italia, un elevato indice di massa corporea si conferma il quinto dei primi dieci fattori di rischio per morte prematura e anni vissuti in disabilità con un incremento del 6,3% verificatosi nell’intervallo temporale 2007-2017.
Ma dove ricerchiamo le cause? Disponibilità di alimenti di scarsa qualità e a basso costo la cui distribuzione commerciale è sostenuta da efficienti sistemi di marketing e sedentarietà, non solo negli adulti e anziani, ma anche nei bambini! L’obesità pediatrica è spaventosamente in aumento: nella fascia d’età tra i 3 e i 17 anni parliamo di 1 bambino su 4, con abitudini scorrette tramandate da genitori a figli.
Come possiamo valutare se siamo in sovrappeso? Calcolando l’indice di massa corporea o BMI: Si ottiene dividendo il peso in Kg del soggetto con il quadrato dell’altezza espressa in metri. Quando il rapporto è maggiore di 25 ci si trova nella fascia del sovrappeso, oltre i 30 iniziano le fasce di obesità.
Avere un’eccessiva quantità di grasso corporeo è scorretto innanzitutto per noi stessi: non si tratta di volerci conformare a un modello perfetto di corporatura, ma semplicemente, prendersi cura di ciò che non vediamo: cuore, vasi sanguigni, ossa, muscoli e articolazioni soffrono ogni kg in eccesso e non necessario.
E se i nostri organi potessero dirci che stanno male inizieremmo ad ascoltarli?
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