Vecchietta Ucraina abbatte drone a colpi di conserva, ancora bizzarrie dal fronte

di Shadow Ranger |

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Vecchietta Ucraina abbatte drone a colpi di conserva, e le bizzarrie dal fronte continuano.

Abbiamo già inserito nella nostra rubrica di “segnalazioni divertenti” il momento “Ah, ma non è Lercio”, la bizzarra aneddotica che vuole i soldati russi tramandarsi la storia leggendaria di una arzilla nonnina ucraina che avrebbe ucciso otto di loro con una torta avvelenata.

Le bizzarrie continuano: anche questa storiella dai contorni sfumati e mitologici di una leggenda contiene una anziana. Ma armata di conserve. L’aneddotica ha problemi a chiarire se di pomodorini o cetriolini.

L’unico punto fermo nella storia è la mano salda della possente anziana che, in un mondo in cui Zelenski ha chiesto invano più volte di inserire una no-fly zone per fermare aerei e droni russi, ha creato una no-fly zone nel cielo di casa sua scagliando barattoli.

Vecchietta Ucraina abbatte drone a colpi di conserva, ancora bizzarrie dal fronte

Gli stessi giornalisti manifestano incredulità, anche se LIGA Life, testata Ucraina, dichiara di aver incontrato una anziana pronta a giurare di essere la protagonista della vicenda.

Secondo la narrazione di “Olena” l’arma era una casa di barattoli di pomodori con prugne, ed avrebbe agito convinta che il drone sia stato di proprietà di sciacalli intenti a ispezionare abitazioni abbandonate prima di mettere a segno i loro colpi.

Un barattolo dopo, il drone era a terra, ed è stato fatto a pezzi e gettato accuratamente per evitare di lasciare cocci di vetro in grado di ferire gli animali domestici di Olena e marito.

Va ricordato comunque che un drone militare difficilmente non sarebbe in grado di evitare un barattolo di conserva lanciato da una anziana, dando alla storiella un ulteriore elemento leggendario.

Considerando che “Olena” dichiara comunque che potrebbe essere il drone di uno sciacallo, la storia diventa più verosimile, ma comunque da archiviare tra le folli bizzarrie di un conflitto che ormai si combatte sui social, a colpi di meme, nella ricerca di una storia da viralizzare.

“Olena” (nome di fantasia) per LIGA Life comunque dichiara di non aver fatto foto dell’atto: le foto diffuse sui social diventano dunque fake a prescindere.

Tranne, ovviamente, gli infiniti meme al riguardo.

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