Varoufakis retwitta Adler contro Ciao Darwin: “Black Lives Matter deve combattere l’oltraggio dell’Impero Berlusconiano”
Sulle proteste del Black Lives Matter, e come a rivendicazioni giustissime e sacrosante si siano spesso accompagnate rivendicazioni un po’ più in là del bizzarro abbiamo scritto molte parole.
In un ipotetico spettro che vede ad un estremo la protesta contro i cereali Kellogs Coco Pops accusati di razzismo per avere sulla copertina una simpatica scimmietta che mostra dei cereali al cacao e dall’altro le commemorazioni sulla vita di George Floyd, la battaglia Varoufakis retwitta Adler contro Ciao Darwin sembra decisamente situarsi accanto alla prima.
The Black Lives Matter movement needs to organise a global campaign against this latest outrage from Berlusconi’s TV empire https://t.co/PEApNdUIX8
— Yanis Varoufakis (@yanisvaroufakis) July 9, 2020
Nonché sarebbe un eccellente titolo per un episodio dello show televisivo incriminato: “Varoufakis contro Ciao Darwin”.
Le basi: cosa è Ciao Darwin
Per coloro che avessero vissuto l’ultimo decennio contro una roccia, Ciao Darwin è una delle trasmissioni più iconiche, sovente trash, di Mediaset.
Presentata dall’onnipresente Bonolis, Ciao Darwin si basa su alcune sfide in stile Mai dire Banzai (a volte criticate per il rischio), quiz e prove di abilità tra appartenenti a diverse squadre.
La “cornice” della storia prevede che, essendo l’evoluzione umana arrivata al massimo concepibile, un improbabile trio composto da Madre Natura (una fotomodella, diversa ad ogni stagione, che rappresenta la Natura e la spinta evolutiva), Paolo Bonolis e il Maestro Luca Laurenti si occupino di “forzare” l’evoluzione mettendo a confronto diverse categorie umane (Scapoli vs Ammogliati, Macho vs Intellettuali, Belli vs Brutti, Professori vs Studenti, Edonisti vs Casti…) per sentenziare chi tra loro è il “migliore”, e quindi più in grado di evolvere secondo le teorie di Darwin.
La sfida finale è sempre, immancabilmente, un telequiz in cui l’ultimo rappresentante delle due categorie viene chiuso in un tubo pneumatico e, ogni volta che sbaglia una domanda, preso a secchiate in modo che il tubo si riempia. Quando il tubo è abbastanza pieno da dichiarare la sua sconfitta, ma non per ucciderlo (comprensibilmente…), un maggiore punteggio viene assegnato alla squadra, potenzialmente quindi ribaltando una situazione precaria o trasformando una disfatta assoluta in una sconfitta onorevole.
Il tutto arricchito dall’umorismo caciaro e un po’ trash del duo Bonolis-Laurenti, nella tradizione della TV Italiana.
Del resto, chi potrebbe prendere sul serio una trasmissione in cui Luca Laurenti canta Ricordati che devi morire?
Varoufakis retwitta Adler contro Ciao Darwin: “Black Lives Matter deve combattere l’oltraggio dell’Impero Berlusconiano”
Succede che David Adler, coordinatore dell’Internazionale Progressista si è ricordato oggi di guardare la puntata del 22 aprile 2016, chiamata “Italiani vs Stranieri”.
E succede che David Adler si dimentica una serie di elementi.
Ad esempio, che stiamo parlando di una puntata del 22 Aprile 2016.
Ma anche che la categoria Stranieri, a dispetto di quanto insinuato nel tweet, non è intesa come sinonimo di persone di colore: per quanto la partecipante all’ultima sfida fosse, effettivamente, una persona di colore, il capitano della squadra degli stranieri era Justine Mattera, una showgirl, attrice, conduttrice televisiva e cantante statunitense naturalizzata italiana che vive e lavora in Italia dal 1994. E parimenti tutti gli altri partecipanti erano semplicemente incarnazioni del concetto di “naturalizzato”.
In una singola iterazione in 22 anni di show.
Ma anche il fatto che la sfida finale arriva dopo prove di canto, cultura generale, sfilate, prove di coraggio, l’improbabile “Viaggio nel tempo” (in cui i partecipanti vengono selezionati per andare sul set di una rievocazione storica a rispondere a domande relative a quello che vedono… con risposte spesso note per un’ignoranza naif e aberrante che suscita la comicità nel pubblico) e il Genodromo, modificato in seguito per il suo pericolo (un percorso ad ostacoli affine ai giochi di American Gladiators).
I cilindroni
La sfida che ha suscitato l’ira di Adler e di Varoufakis è quella dei Cilindroni. Descritti da Wikipedia come
In questa ultima prova due concorrenti volontari, a rappresentare ciascuno la propria categoria, siedono con i vestiti (ma senza le scarpe) dentro una cabina trasparente di forma cilindrica su cui sono segnate sei tacche (il numero delle tacche, come del resto altre regole del gioco finale, varia nelle versioni straniere del programma) dal basso verso l’alto, e al cui interno viene immessa dell’acqua che entra dalla base. Solo nelle prime nove puntate della prima edizione entrambe le squadre cominciavano il gioco senza tacche, mentre alla categoria vincitrice del gioco venivano assegnati 200 punti, per poi decretare la squadra vincitrice dell’intera puntata. Nelle puntate successive, invece, la squadra che perde il gioco finale (arrivando a sei tacche d’acqua) perde la puntata ma, a seconda del punteggio accumulato dalle due squadre nelle prove precedenti, una penalità iniziale è assegnata a quella in svantaggio, sotto forma di parziale riempimento del cilindro (una tacca per ogni 50 punti di differenza). I due sfidanti devono rispondere a turno ad alcune domande (scelte fra un numero di 18 nelle prime tre edizioni, di 15 nella quarta e nella quinta e di 12 nelle ultime tre) di cultura generale e d’attualità, che possono riguardare passato, presente o futuro nelle prime cinque edizioni, riguardanti la logica, l’intuito e la memoria nella sesta edizione, mentre nella settima edizione venivano spesso poste domande riguardanti argomenti stravaganti e divertenti. In caso di risposta errata il livello d’acqua nel proprio cilindro sale di una tacca, altrimenti è l’avversario a ricevere la penalità. Il concorrente che “annega” (poiché l’acqua nel suo cilindro raggiunge la tacca più alta, cioè la sesta) perde la puntata, e con lui la sua squadra.
Sostanzialmente, Varoufakis ed Adler hanno chiesto una sollevazione del BLM sulla base del fatto che in una puntata del 2016 di uno show televisivo una partecipante di colore si è offerta volontaria per rappresentare una squadra eminentemente multietnica in un quiz televisivo.
E niente, la cosa suona assai bizzarra così, se non fosse che ad Adler ha risposto direttamente uno degli autori dello show
Hi there, I’m one of the writers of the show. So sad that you missed the best part, when we kill all the contestants who have lost the game, no matter if they black or white.
Kids at home love it.— Marco Salvati (@marcosalvati) July 10, 2020
Dicendo sostanzialmente
Salve, sono uno degli autori dello show. Sono così deluso dal fatto che ti sia perso il meglio, quando abbattiamo tutti i concorrenti sconfitti a prescindere dal colore della loro pelle.
I bambini lo adorano.
In una specie di inception del trash che travalica i confini della TV per arrivare lì dove non dovrebbe.
Traccia bonus: il discorso finale dell’episodio “Italiani vs Stranieri”
Se Adler e Varoufakis avessero avuto la pazienza di guardare l’episodio fino al finale avrebbero notato questo
Un discorso che direi è l’esatto opposto del razzismo da combattere, non trovate?
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