Variante Epsilon: quanto ci deve far preoccupare?
A cura di Francesco Cacciante (detto “Il Caccia“), del canale YouTube “Polemica in pillole”.
La variante Epsilon e la variante (G)iornalismo.
Parliamo di varianti. Non tanto del virus, ma del giornalismo.
Voglio cominciare con un piccolo commento sulla variante Epsilon di cui si parla tantissimo negli ultimi giorni, e che rappresenta una preoccupazione per tantissime persone. Questo perché molti giornali hanno riportato la notizia che si tratti di una variante nuova e più pericolosa.
Per un discorso più approfondito su Epsilon e altre varianti vi segnalo questo post di Marco Gerdol, genetista all’università di Trieste.
Riassumendo, il fatto è che non è nuova, anzi, si hanno notizie della sua diffusione negli Stati Uniti già ad inizio anno. Inoltre, non è mai riuscita a prendere davvero piede negli Stati Uniti né in altre zone del mondo, tant’è che ad oggi solo lo 0,08% dei virus sequenziati su scala globale appartiene a questa variante. e questo ci indica che, di fatto, non è in grado di soppiantare o di prendere il sopravvento su altre varianti attualmente in circolo e per queste ragioni è classificata come “variante sotto monitoraggio”, che è al di sotto in termini di importanza alle “varianti di interesse” e “alle varianti preoccupanti”.
E allora perché se ne parla?
Probabilmente perché, come scrive anche Gerdol nel suo post, qualche giornalista non particolarmente attento ha ritenuto che, chiamandosi “Epsilon” questa nuova variante, e venendo la lettera Epsilon dopo la lettera Delta nell’alfabeto Greco, si dovesse trattare di una variante di nuova scoperta. Oltre a questo c’è un nuovo articolo apparso recentemente su Science (qui il link), in cui vengono valutati i vari parametri di questa variante, che sono in effetti preoccupanti ma non tengono conto del fatto che, evidentemente, questa variante non ha un’altra trasmissibilità, come dimostrato dal fatto che continua ad essere poco presente sul territorio anche dopo mesi. Va sottolineato infatti che questo articolo apparso su Science è stato probabilmente redatto mesi fa probabilmente proprio in quel periodo in cui la variante Epsilon cominciava a essere presente sul territorio degli Stati Uniti, il che ha portato a un aumento di interesse verso di essa e, di conseguenza, studi.
Nel mondo accademico, il processo che porta anche solo alla pubblicazione di uno studio (quindi non stiamo parlando di esperimenti ma solo del processo editoriale), dura mesi. Per intenderci: sto parlando del tempo che intercorre tra l’invio dell’articolo alla rivista, al momento in cui questo articolo viene effettivamente pubblicato. L’articolo in questione quindi è stato probabilmente scritto mesi fa, ma per motivi tecnici che fanno parte del meccanismo editoriale del peer-review (che d’altra parte garantisce l’accuratezza dei contenuti), è stato pubblicato solo recentemente.
La riflessione che quindi voglio fare riguarda il giornalismo come mestiere, ed è una riflessione che secondo me in questo periodo storico sarebbe il caso di affrontare in toto come società.
In questo periodo storico più che mai è sotto gli occhi di tutti quanto sia necessario mantenere alto il livello del giornalismo. questo perché è evidente come un singolo articolo possa far pendere da una parte o dall’altra la bilancia del giudizio riguardo a determinate questioni . Si veda per esempio il caso di AstraZeneca, un vaccino che a oggi gode di una pessima reputazione senza motivi apparenti se non errori di comunicazione grossi come case. Data quindi l’enorme responsabilità che ha il giornalista sulle sue spalle, mi chiedo se non sia il caso di richiedere un maggior sforzo da parte loro nel verificare le fonti.
E voglio sottolineare che verificare le fonti non significa solo attestare la veridicità di una notizia, ma anche la sua rilevanza effettiva, ovvero quanto quell’informazione sia più o meno opportuna e realmente informativa in quel determinato momento.
Ovviamente questa mia riflessione non considera la possibilità che molti articoli vengano scritti col solo intento di generare traffico e click, e che quindi abbiano come focus principale la ricerca del sensazionalismo.
Ma che volete farci, sarò polemico ma sono anche un inguaribile ottimista!
Se volete saperne di più sul come si originano le varianti vi consiglio questo video: “SARS-COV2 e le sue varianti. Come nascono e quando preoccuparsi.”
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