Sull’onda lunga della Pandemia che esce dalla fase emergenziale per avviarsi decisa alla sua fine e l’inizio dell’endemia, arrivano interventi su vaccinazione, SLA e COVID19. Spesso “pilotati” dagli antivaccinisti, in cerca del casus belli per una battaglia voluta da loro stessi che non sanno neppure di aver perso.
Un tema drammaticamente serio non può essere trattato con l’aneddotica, il caso singolo e il chiasso social: quindi non lo faremo. Vi rimanderemo piuttosto alle parole di AISM e AISLA, enti preposti al supporti degli affetti da questa terribile malattia.
AISM ci ricorda ad esempio che
La stima delle relazioni fra vaccinazione e ricadute è complessa ed è essenzialmente un problema metodologico. Una raccolta di casi non è in grado di dimostrare il nesso di causa ed effetto fra vaccino e riacutizzazione di malattia soprattutto in una situazione in cui la pandemia ha condizionato la vaccinazione di grosse fette di popolazione.
In uno studio del 2021 su 2500 persone con sclerosi multipla sono state osservate 69 ricadute in totale nel corso del periodo preso in considerazione. Ma di queste 69 ricadute non è stato possibile chiarire se vi era un nesso con le stesse.
Sostanzialmente, con una percentuale di vaccinati pari al 90% al termine della prima campagna vaccinale, è impossibile capire, cosa su cui gli antivaccinisti marciano, se tutto quello che succede alla popolazione succede “per il vaccino” o “con il vaccino”.
A quel punto è come dire che avere i gomiti predispone alle ricadute della Sclerosi Multipla.
La pubblicazione di singoli casi di riacutizzazione di SM dopo la vaccinazione, per i motivi su esposti non può esser considerato un deterrente all’indicazione alla vaccinazione nelle persone con SM. La vaccinazione è ad oggi l’arma principale contro l’infezione da COVID-19. Le persone con SM hanno un aumentato rischio di mortalità da COVID-19, soprattutto se anziane, con disabilità significativa e/o comorbilità o in terapia con alcuni farmaci impattanti sul sistema immunitario. Resta pertanto raccomandato a tutte le persone con SM, come si legge nel documento di AISM e SIN sul COVID-19, di effettuare il ciclo completo di vaccinazione per SARS-COV2 ricordando di non effettuare la vaccinazione in fase di riacutizzazione della malattia o in corso di terapia steroidea», dice il dott. Claudio Gasperini, coordinatore del Gruppo di Studio SM della SIN.
Questo, riportato da AISM nel 2021.
AISLA infatti non può che ricordare l’importanza della profilassi per i soggetti fragili estesa alla luce delle conseguenze di COVID19 su un malato di SLA.
In conclusione possiamo affermare che rischiare di aggiungere COVID19 ad una patologia complessa non è mai una buona idea.
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