L’Intelligenza Artificiale è una grande rivoluzione, e come tutte non può essere lasciata al caso, all’arbitrio ed alla “mano invisibile” del mercato. Abbiamo già visto i pesanti rischi per la privacy, per lo stato dell’informazione, con contenuti prodotti da AI diventati centro di campagne di disinformazione riuscite e per la sicurezza dei singoli, con app in grado di creare fotomontaggi erotici convincenti di ragazzine minorenni esponendole al rischio del Revenge Porn
Se molti garanti della Privacy in giro per l’Europa, tra cui il nostro e alcuni ordini professionali si sono mossi, ora la mossa tocca al Presidente degli Stati Uniti con un Ordine Esecutivo ad hoc.
Le nuove regole prevedono ad esempio la massima trasparenza relativa ai test di sicurezza legati alle AI, che dovranno essere comunicati alle autorità e non semplicemente “scoperti” come accade coi “prompt” creati per convincere una AI a fornire contenuti “fuori regolamento”.
Altresì l’Ordine Esecutivo impone linee guida per riconoscere i contenuti generati da AI, applicando alla bisogna dei “watermark”, dei timbri segnaletici, per consentire all’utente occasionale di non lasciarsi frodare da un “deepfake” particolarmente ben creato o da contenuti generati dalle AI, affrontando anche il problema della c.d. “Giustizia predittiva”, ovvero l’uso di valutazioni generative nell’applicazione della legge che potrebbe essere inquinato dagli stessi bias di chi ha inserito i dati nel sistema informatico.
Si chiede anche protezione all’utente nel campo della privacy, della sicurezza e nella disinformazione in campo sanitario ed educativo.
Così facendo, si limiteranno i rischi contro i quali noi stessi, in quanto fact checking, combattiamo da lungo tempo.
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