Uomo finisce in bocca ad una balena, ma ne viene sputato fuori è quel genere di notizia che non ci saremmo aspettati di sottoporre a fact checking dai tempi del mitico Giona.
Ma a quanto pare, o meglio, da tutte le testimonianze raccolte, la notizia risulta essere vera.
La bizzarra avventura è avvenuta a Cape Cod, Massachusetts, famoso luogo di pesca statunitense che attrae diversi tipi di pescatori.
Tra i quali la pesca all’aragosta. Pesca del tutto legale negli USA, naturalmente, basata sul tuffarsi dalle proprie imbaracazioni e sfidare i flutti tuffandosi in equipaggiamento da immersione.
Scopo della pesca, o in questo caso raccolta, è raccogliere le aragoste dal fondale marino, ma Michael Packard, pescatore con esperienza di 40 anni, non immaginava di imbattersi in una Megattera, cetaceo misticeto in via di estinzione fino al 1966 e fortunatamente ora tornato a numeri consistenti.
Le testimonianze che abbiamo dell’evento coprono la parte finale dello stesso. Ovviamente, la parte iniziale è avvenuta dove non poteva essere osservata. In bocca ad un cetaceo.
Mentre Packard si immergeva un esemplare giovanile di megattera era infatti intento a nutrirsi.
Nozione di sussidiario delle elementari, una megattera non ha realmente la capacità di masticare e inghiottire: una megattera adulta nei climi tropicali non si nutre praticamente quasi mai, usando le risorse di grasso accumulate in inverno.
Quando lo fa, si muove con la bocca spalancata ingurgitando grandi quantità di acqua mista a krill, che poi filtra sputando fuori l’acqua.
Non è infrequente però trovare nello stomaco di una megattera vittime collaterali, come pesci e cormorani, rimasti intrappolati nella bocca del cetaceo.
E in questo caso, il povero Packard, che si è ritrovato al buio in “qualcosa” che lo teneva in una specie di cavità.
Comprensibilmente, affetto da un certo sconforto che l’ha portato a rivolgere i suoi ultimi pensieri ai figli che temeva di non rivedere.
La seconda parte della storia vede Josiah Mayo, marinaio, che invece ha visto una megattera emergere in superficie, nel momento in cui Packard ha descritto la balena “scuotere la testa in tutte le direzioni” e risputare il compagno di pesca in acqua.
Mayo ha provveduto così a chiamare i soccorsi e avvisare la sorella di Packard.
Packard, ricoverato in ospedale, se l’è cavata con “danni ai tessuti molli”. Sostanzialmente, lividi e slogature, niente di grave.
Piuttosto restano i dubbi su come possa essere accaduta: ovviamente, un simile incontro con un cetaceo così da vicino è alquanto raro, se non del tutto infrequente.
È assai più probabile essere colpiti dalla coda di un cetaceo che finirgli in bocca a quel modo, e questo semina dubbi sulla vicenda.
Secondo Jooke Robbins, direttore del Centro Studi sulle megattere a Provincetown, una megattera è un animale non aggressivo.
Conferma inoltre i punti ciechi nella sua visione durante la nutrizione, cosa che solitamente causa alle povere megattere il disagio di ritrovarsi con attrezzatura da pesca e reti conficcate in bocca, e la nutrita presenza di megattere a Cape Cod non ha mai causato incidenti.
Secondo Charles Mayo, oceanologo e padre del testimone Josiah, l’incidente resta bizzarro, ma la vittima era comunque un pescatore con licenza e particolarmente ligio ai regolamenti, rendendo il tutto dovuto ad accidente e non incaute azioni dello stesso.
Un simile incontro è elevatamente improbabile, ma non del tutto impossibile.
Rainer Schimpf, fotografo e sommozzatore di 51 anni, ha subito una avventura non dissimile da quella di Packard, finendo in bocca ad una balena. Per essere precisi una balenottera di Bryde durante il suo lavoro come sommozzatore esperto.
Le ragioni sono state le stesse, come anche gli esiti: danni minori, e un esemplare di balenottera con la visione azzerata dalla sua stessa bocca aperta in visibile sconcerto per un oggetto estraneo infilato in bocca.
Ma Packard ha decisamene qualcosa che a Schimpf è mancata: una certa cattiva stella.
Sia pur un accorto pescatore, Packard è decisamente un uomo assai sfortunato.
Ha infatti avuto moto di vedere molti suoi colleghi vittime dei ben più voraci squali bianchi, e nel 2001 era rimasto coinvolto in un incidente aereo in Costa Rica.
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