Uno degli assassini di Willy Monteiro Duarte ha postato un filmato con scimmie dopo l’omicidio
Un video divertente caratterizzato da scimmie doppiate, poche ore dopo l’omicidio di Willy Monteiro Duarte. Pura casualità o un altro significato dietro il post pubblicato da uno degli assassini del ventunenne dopo i fatti di Colleferro, avvenuto nella notte tra sabato e domenica? Difficile a dirsi, fatto sta che in tanti ci avete chiesto di verificare se la notizia fosse vera e, nonostante in redazione abbiamo deciso di non linkarvi il post attualmente online, possiamo confermarvi il tutto. In un contesto così delicato, caratterizzato da migliaia di commenti offensivi nei confronti di uno dei principali accusati per i recenti fatti di cronaca, è importante ricostruire l’accaduto.
I fatti di Colleferro in realtà sono noti a tutti. Già ieri sera abbiamo provato a spiegarvi qualcosa con un primo approfondimento, quando sono trapelate sui social le immagini coi volti dei presunti (e probabili) assassini di Willy Monteiro Duarte. In attesa che le indagini e la giustizia facciano il proprio corso, c’è un dettaglio sulla carta secondario, ma che allo stesso tempo rende ancora più sconvolgente quanto avvenuto poco meno di due giorni fa.
Il video pubblicato da uno degli assassini di Willy Monteiro Duarte
Come accennato, la nostra scelta, con le indagini in corso, è quella di non rendere esplicita l’identità di uno degli assassini di Willy Monteiro Duarte, ma ciò non ci ha impedito di verificare sulla sua bacheca Facebook che effettivamente si trova una recente condivisione di un video relativo a scimmie doppiate in romano. Si tratta di un contenuto che appartiene alla serie che gira sui social, chiamata “Fulvio e il tossico“. Il doppiaggio delle scimmie è scurrile ed il ragazzo accusato dell’omicidio ha aggiunto l’emoji della risata.
Il post lo ha pubblicato attorno alle 6 di domenica mattina, poche ore dopo dopo l’omicidio di Willy Monteiro Duarte. Più che il possibile contenuto a sfondo razziale, fa un certo effetto il suo distacco dalla realtà e la propensione a condividere un contenuto apparentemente divertente dopo un fatto di cronaca così grave.
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