Una legge di iniziativa popolare che ha lo scopo di “liberalizzare” i brevetti dei vaccini approvati, la catena Whatsapp

di Bufale.net Team |

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Una legge di iniziativa popolare che ha lo scopo di “liberalizzare” i brevetti dei vaccini approvati, la catena Whatsapp Bufale.net

Ci segnalano i nostri contatti una Catena di S. Antonio relativa a “Una legge di iniziativa popolare che ha lo scopo di “liberalizzare” i brevetti dei vaccini approvati”.

Le Catene di S. Antonio sono note per generare disistima e fastidio nei lettori più attenti, colpa di chi per anni le ha usate come il pastorello nella favola di “Al Lupo, al lupo”.

Solitamente se arriva su WhatsApp va cestinato. Tranne che in questo caso. L’iniziativa esiste, è lecita e legittima.

Se porterà frutto, è un altro paio di maniche che spetta solo al futuro decidere.

Una legge di iniziativa popolare che ha lo scopo di “liberalizzare” i brevetti dei vaccini approvati, la catena Whatsapp

Il testo della catena è questo

Scusate tutti se rubo qualche minuto della vostra attenzione.

Immagino vi sia capitato di ascoltare i TG e le notizie degli innumerevoli ritardi legati alla produzione o alla consegna dei vaccini, ritardi spesso determinati dalle aziende produttrici che forniscono le dosi al miglior offerente o semplicemente ritardano le consegne per limitate capacità produttive.

Da qualche mese è stata lanciata una petizione per far discutere al parlamento europeo una legge di iniziativa popolare che ha lo scopo di “liberalizzare” i brevetti dei vaccini approvati, facendo in modo che tutte le aziende farmaceutiche possano accedervi provvedendo alla produzione ed accelerando così il piano vaccinale dei singoli paesi.

È necessario raccogliere un numero di firme per ciascun paese affinché possa essere discussa al parlamento europeo.

Qui i dettagli: https://europa.eu/citizens-initiative/initiatives/details/2020/000005_it

Qui invece il link alla petizione. Si può firmare anche tramite SPID: https://eci.ec.europa.eu/015/public/#/screen/home

Effettivamente, al link corrisponde una petizione per

garantire che l’accesso alla diagnostica, alle terapie e ai vaccini correlati a Covid-19 non venga ostacolato da diritti di proprietà intellettuale o analoghe indebite restrizioni

Cos’è il Diritto di Iniziativa dei cittadini

È una formula con la quale secondo l’art. 11, comma 4 della versione consolidata del Trattato sull’Unione europea:

«Cittadini dell’Unione, in numero di almeno un milione, che abbiano la cittadinanza di un numero significativo di Stati membri, possono prendere l’iniziativa d’invitare la Commissione europea, nell’ambito delle sue attribuzioni, a presentare una proposta appropriata su materie in merito alle quali tali cittadini ritengono necessario un atto giuridico dell’Unione ai fini dell’attuazione dei trattati.»

Come ricorda il portale stesso dell’unione, dopo aver ricevuto l’iniziativa presentata, la Commissione è tenuta a pubblicarla immediatamente in un registro e a incontrarsi con gli organizzatori a un livello appropriato per consentire loro di esporre in dettaglio la richiesta. Dopo uno scambio di opinioni con la Commissione, agli organizzatori è concessa l’opportunità di presentare l’iniziativa in occasione di un’audizione pubblica organizzata dal Parlamento. L’audizione è organizzata dalla commissione competente per la materia oggetto dell’ICE (articolo 222 del regolamento interno del Parlamento).

Il nuovo regolamento ICE estende da 3 a 6 mesi il termine entro il quale la Commissione deve rispondere a un’iniziativa valida. La Commissione ha l’obbligo di fornire, nella sua comunicazione che stabilisce le sue conclusioni giuridiche e politiche in merito all’iniziativa, un elenco ufficiale delle azioni che intende adottare fissando un calendario preciso per la loro attuazione. Inoltre per garantire la piena trasparenza il regolamento impone agli organizzatori di riferire regolarmente in merito alle fonti di finanziamento e ad altri tipi di sostegno forniti. La Commissione deve altresì mettere a disposizione un modulo di contatto nel registro e sul sito web pubblico relativo all’ICE, onde consentire ai cittadini di presentare una denuncia relativa alla completezza e alla correttezza di tali informazioni.

Il ruolo del Parlamento è ulteriormente rafforzato dal nuovo regolamento ICE e dalle modifiche riguardanti il suo regolamento interno. Per rafforzare l’impatto politico delle iniziative di successo, dopo l’audizione pubblica il Parlamento può svolgere una discussione in Aula e adottare una risoluzione al fine di valutare il sostegno politico all’iniziativa. Inoltre esaminerà in modo esplicito le azioni intraprese dalla Commissione in risposta all’iniziativa e illustrate nelle specifiche comunicazioni della Commissione.

Che tale petizione porti frutto è da vedersi però.

Abbiamo in passato tradotto l’analisi di Derek Lowe, chimico farmaceutico e perito in materia, che ha individuato il collo di bottiglia fondamentale che impedisce la diffusione dei vaccini non nei brevetti, ma nel processo produttivo stesso.

Anche se domani avessimo una liberalizzazione totale dei brevetti ed una diffusione dei processi produttivi, passerebbero ancora diversi mesi prima di avere abbastanza bioreattori attivi in tutto il mondo per lavorare sulla vaccinazione.

Triste ma vero: le migliori intenzioni talora tendono a scontrarsi con la realtà.

Nondimeno, la buona volontà aiuta, e dalla pandemia si esce col maggior numero di vaccini possibile.

 

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