Un trattore per Putin, ed è subito Giuseppe Bottazzi in arte Peppone, ma anche echi degli sberleffi dell’esercito russo in Ucraina. Puramente involontari i secondi, dato che il regalo è dell’alleato di ferro Lukashenko, leader Bielorusso che cercando di dare una steccata all’UE ha di fatto compiuto un autogol per il sollazzo dei social.
L’intenzione evidente e neppure malcelata di Lukashenko era offire a Putin di “seminare il grano per l’UE”, con riferimento alle sanzioni piovute in capo ad ambo i paesi e che non solo non saranno ridotte nel breve termine ma rischiano di crescere col proseguire del conflitto.
Un “trattore bielorusso, fatto a mano”, ha insistito il leader Bielorusso, insistendo con frecciatine così ostentate da diventare fastidiose più che centrare il segno
“Ce ne sono un milione, lo sapete. Gli regalerò una seminatrice così semineremo grano, forse qualcos’altro È multiuso. Coltiveremo cibo, in modo che Duda, Morawiecki (i leader polacchi, ndr), l’Europa non muoiano di fame e non rubino il pane dall’Ucraina, ma lo portino nei paesi poveri”.
Peccato che, come anticipato, agli europei pensando al trattore immatricolato Bielorussia 1523.3 non viene in mente la solita propagandistica immagine degli “Occidentali ladri cattivi e nazisti”, ma due immagini una più risibile dell’altra.
La prima, la suggestione cinematografica del “trattore russo” inviato in dono dall’URSS a Giuseppe Bottazzi, in arte Peppone, sindaco comunista del “Mondo Piccolo” di Guareschi, scalcinato e scalcagnato rottame che nonostante infinite revisioni e riparazioni si mette in moto solo quando il sardonico prete Don Camillo acconsente a benedirlo.
La seconda è il motivo per cui i trattori sono diventati il simbolo della resistenza Ucraina e degli insuccessi dell’esercito Russo. Scena immortalata in diversi video online, memes e persino in un videogioco per PC, Mac (in emulazione) e Commodore 64 (su hardware reale o simulato), Strikeback di Sarah Jane Avory.
Ovvero il fatto che i trattori sono stati per tutta la prima parte del conflitto in Ucraina il mezzo con cui gli Ucraini portavano via i carri armati russi, spesso “dinosauri meccanici” inefficienti sul campo di battaglia Ucraino.
La risata del duo diventa quindi cenere nella gola, con un Occidente che si trova ostentato dinanzi un simbolo di sconfitta goffamente tramutato in simbolo di presunta supremazia.
Ma non è l’unico regalo bizzarro di questo strano, strano compleanno.
Dal Tagikistan Putin ha ricevuto in dono pile di zucche e cocomeri. Improbabile potranno essere mangiati tutti, ma secondo un arguto corrispondente per la BBC potranno tornare buoni come proiettili contro gli Ucraini.
Magari per allontanare i trattori (non quelli bolscevichi del buon Peppone) pronti ad insidiare i carri armati.
Foto da “Il Compagno Don Camillo” e fonte social
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