Era il 24 febbraio 2017 e Bufale partecipava al Festival del Giornalismo Alimentare di Torino. Il collaboratore era entrato nel bellissimo Auditorium Vivaldi di Piazza Carlo Alberto e probabilmente non immaginava quale realtà nuda e cruda lo attendeva.
Il panel presso il quale era accreditato aveva a disposizione 45 minuti per parlare dei “pericoli dell’era del giornalismo”, uno dei quali erano inevitabilmente le fake news. In quell’occasione il nostro collaboratore si ritrovò a conversare con imprenditori e portavoce di grandi aziende, riversatisi all’interno della struttura per esporre le loro preoccupazioni sulla libera circolazione delle fake news e della disinformazione sui social.
Uscito dall’Auditorium, il collaboratore concludeva di aver confermato l’esistenza di bufale potenzialmente dannose.
Difatti, poco tempo dopo sarebbe scoppiato un caso che interessava la F. Divella S.p.A., noto marchio pugliese tra i più conosciuti ed apprezzati in Italia.
Facciamo un salto nel tempo e arriviamo all’inizio del confitto in Ucraina. Il contesto internazionale genera sempre nuovo materiale per i cherry-pickers dei social che, per loro comodo, non approfondiscono mai le informazioni che captano usando solo quelle a loro favore. E così è stato anche in questo caso.
Nel nostro articolo dedicato parlavamo di “pessima interpretazione di un’intervista”, perché di ciò si è trattato.
Vittima della bufala legata al confitto ucraino era sempre il marchio Divella, nella persona del suo amministratore delegato che in un’intervista rilasciata a La Repubblica aveva denunciato le difficoltà di approvvigionamento del grano russo proteico di alta qualità, a causa del blocco nei porti ucraini delle navi che lo avrebbero dovuto trasportare.
Quindi, per i cherry-pickers: “Divella importa il grano esclusivamente dall’estero e pertanto la linea di pasta integrale prodotta con grano italiano 100% è una ‘truffa’”.
A seguito di questa assurda diffamazione, l’azienda è stata sommersa da critiche feroci da parte di condivisori compulsivi che con questa “notizia” si sono scoperti esperti di importazione di prodotti e politiche aziendali.
Per questo è stato necessario un ulteriore intervento dell’Azienda, nella persona del Dr Domenico Divella, responsabile Bakery e membro del CdA di Divella, che ha rafforzato quanto già espresso dall’Amministratore Delegato, chiarendo definitivamente contorni e fatti.
“La pasta integrale riportata nei post diffamatori – afferma Domenico Divella – è prodotta interamente con grano duro 100% italiano, mentre il nostro amministratore si preoccupava a ragion veduta anche del grano tenero utilizzato per la produzione di farine per panificazione e pasticceria, bloccato dal conflitto russo-ucraino non solo per la Divella ma per il mercato mondiale – la cosiddetta guerra del grano -. Per il resto della nostra produzione maciniamo ogni anno migliaia di tonnellate dei migliori grani italiani ed esteri per produrre una pasta di alta qualità, composta dal 60/65% di grano italiano e 35/40% di grano estero, a seconda della disponibilità del prezioso cereale.”
“Nello specifico – continua Domenico Divella – l’acquisto del grano duro è l’aspetto più delicato per un pastificio: per ottenere una buona pasta, è necessaria utilizzare una semola di grano duro dal valore proteico molto elevato. Non tutte le campagne granarie garantiscono ogni anno la stessa qualità di grano e pertanto ogni anno ricerchiamo in Italia, in Europa e nel mondo le qualità di grano ad elevato contenuto proteico che rispettino rigorosamente i parametri delle leggi in materia di alimentazione umana”.
“Sì, qualità e trasparenza sono i marchi di fabbrica della Divella dal 1890, ed è tutto espressamente riportato sul sito ufficiale”, ricorda il Dr Francesco Divella, esponente della quarta generazione, responsabile marketing e commerciale divisione molini per la F. Divella S.p.A., che continua: “Le cose più buone sono sempre quelle più semplici, ed è questo il segreto della nostra azienda a conduzione familiare, da oltre 130 anni. La nostra mission aziendale è riassumibile in pochi punti:
– Controllo della qualità, attenta selezione delle materie prime e moderne tecnologie;
– Attenzione alla sicurezza alimentare;
– Rispetto dell’ambiente e responsabilità sociale.
La nostra azienda è ben radicata in Puglia, la prima regione italiana per la produzione di grano duro e di recente ha ricevuto il riconoscimento di Marchio Storico dal Ministero dello Sviluppo Economico. Produciamo e commercializziamo pasta, biscotti, farine, semole oltre a conserve di Pomodoro solo a marchio DIVELLA, in un unico polo produttivo a Rutigliano (Bari), garantendo la stessa qualità dei nostri prodotti che i consumatori ci riconoscono in tutto il mondo. È in questi pochi concetti cardine che si riassume l’impegno quotidiano della F. Divella S.p.A., un impegno che si traduce in prodotti alimentari di elevata qualità al giusto prezzo”.
Nel 2017, a Torino, abbiamo imparato questo: le bufale sui prodotti alimentari creano sempre un danno alle aziende e per questo non esistono bufale innocue.
Perché vivere sui social solamente per affossare il prossimo con una condivisione compulsiva?
Se tutti ci confrontassimo di fronte ad un piatto di spaghetti al pomodoro anziché avvelenarci sui social forse, di certe brutte storie non sentiremmo mai parlare.
Articolo in collaborazione con F. Divella S.p.A.
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