Un avvocato riesce a collegare il caso Nicola Tanturli al ddl Zan: “Un bimbo dirà sempre mamma”
Si torna a parlare del caso Nicola Tanturli, il bambino di 21 mesi per fortuna ritrovato sano e salvo mercoledì mattina, dopo essersi allontanato da casa sua per circa 36 ore. Una vicenda che ha dell’incredibile e sulla quale, giustamente, gli inquirenti vogliono vederci chiaro. Tutti i dettagli della storia riguardante il bambino verranno chiariti, in modo da individuare eventuali responsabilità per quanto avvenuto. Precisiamo che al momento non ci siano indagati. Neppure i genitori che in questo periodo sono finiti nel mirino del popolo del web.
L’avvocato che ha collegato il caso Nicola Tanturli al ddl Zan
A far parlare di sé sulla storia di Nicola Tanturli, però, è un avvocato che ha voluto dire la sua. Non stiamo parlando della ricostruzione dei fatti e di cosa possa essere successo in quelle ore, ma dell’istante esatto in cui il piccolo è stato ritrovato. Diverse testimonianze, infatti, riportano che il bambino abbia esclamato più volte “mamma” alla vista delle Forze dell’Ordine. Tanto è bastato, a qualcuno, per associare il fatto di cronaca al ddl Zan:
“Quando il piccolo #Nicola, 2 anni, da oltre un giorno da solo in un dirupo, ha sentito la voce del carabiniere, ha detto: “MAMMA!”. Potrete approvare tutti i #ddlZan che volete e mandare a processo chi non la pensa come voi, ma un bambino dirà sempre “MAMMA!”“.
Il tweet è disponibile per tutti, ancora oggi, ed ha scatenato il putiferio tra coloro che, nei commenti, evidenziano quanto sia assurdo associare il momento del ritrovamento di Nicola Tanturli al ddl Zan. Un nuovo capitolo, dunque, dopo alcune analisi condivise coi nostri lettori nel corso delle ultime ore sulla vicenda. Inutile dire che ognuno possa pensarla come meglio credere a proposito del ddl Zan, ma appare evidente la forzatura interpretativa che si trova all’interno di un post del genere sui social.
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