Le affermazioni della Garante dell’Infanzia dell’Umbria sul ddl Zan sono rimbalzate di testata in testata, e soprattutto hanno sollevato un certo dissenso. Ansa e Il Fatto Quotidiano riportano che Maria Rita Castellani, questo il nome della Garante, in “un testo inviato ai mezzi di informazione” ha detto la sua sul ddl Zan.
Di seguito il testo riportato dalle testate:
Il concetto d’identità cambia non è più quello antropologico che conosciamo da sempre e che distingue persona da persona a ragione di evidenze biologiche, ma diventerà qualcosa che io, cittadino, posso decidere arbitrariamente secondo la percezione del momento. Di conseguenza ogni desiderio sarà considerato un bisogno e il bisogno un diritto.
A partire da queste considerazioni preliminari, si deduce che il sesso biologico non avrà più importanza dal punto di vista sociale perché conterà soprattutto il sesso culturale cioè quello percepito come, d’altra parte, si potrà scegliere l’orientamento sessuale verso cose, animali, e o persone di ogni genere e, perché no, anche di ogni età, fino al punto che la poligamia come l’incesto non saranno più un tabù, ma libertà legittime.
Viene fatta un’iperbole, come sottolinea la stampa locale, anche sul punto d dell’art. 1 del ddl Zan:
Per identità di genere si intende l’identificazione percepita e manifestata di sé in relazione al genere, anche se non corrispondente al sesso, indipendentemente dall’aver concluso un percorso di transizione.
Espressione che Castellani interpreta come riferimenti a cose o animali, motivo che muove il suo dissenso.
Gruppi di minoranza dell’Assemblea legislativa, del PD, del Movimento 5 Stelle e alle liste civiche, hanno chiesto la revoca dell’incarico per Maria Rita Castellani. Nessuna parola, come riporta Umbria24, dalla presidente Donatella Tesei né dal presidente dell’amministrazione provinciale Marco Squarta, che avevano scelto proprio la Castellani come Garante dell’Infanzia.
Per questo circa 300 cittadini e 50 associazioni hanno inviato una lettera alla presidente Tesei, riportata in forma integrale da Umbria 24. Dura è stata anche la condanna dell’associazione Omphalos LGBTI pubblicata su Facebook:
La Lega, partito cui la Castellani risulta vicina, ha difeso la Garante dell’Infanzia in una nota:
“Siamo dalla parte del Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Umbria, Maria Rita Castellani, che è stata oggetto di attacchi vergognosi per le sue dichiarazioni sul Ddl Zan”.
Ad affermarlo sono il capogruppo regionale Lega Stefano Pastorelli e il senatore Simone Pillon, responsabile delle politiche familiari del partito in Umbria.
“Dopo che per anni l’Umbria è stata laboratorio delle politiche gender, abbiamo finalmente un Garante preparato, serio e coraggioso che denuncia quanto si rischia con il Ddl Zan ed è vergognoso che diventi oggetto di attacchi da parte della sinistra.
Questa è la prova di quello che ci aspetta se passa il Ddl Zan: non si potrà più dire nulla che sia contro le lobby Lgbt”.
Le affermazioni della Garante dell’Infanzia sul ddl Zan, del resto, sono arrivate proprio nelle ore delle polemiche contro Italia Viva e Matteo Renzi.
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