Ulteriori riscontri inguaiano Stefano Puzzer licenziato: replica dall’Agenzia di Trieste
Non arrivano riscontri particolarmente incoraggianti per Stefano Puzzer, dopo che il portuale ha appreso di essere stato licenziato nelle ultime ore. Il diretto interessato ha dato vita ad una diretta social, lasciando capire che si tratti di una manovra politica, essendo lui a capo delle proteste dei portuali a Trieste contro il green pass, ma le cose evidentemente stanno in modo diverso. Nonostante le difese d’ufficio di personaggi come Diego Fusaro e Mario Giordano, come abbiamo osservato in mattinata, abbiamo altri elementi da prendere in considerazione.
L’agenzia di Trieste replica a Stefano Puzzer che si lamenta per essere stato licenziato
Provando a scendere maggiormente in dettagli, possiamo citare quanto riportato il giorno di Pasqua da Next Quotidiano. Il sito in questione riporta a tal proposito un’intervista rilasciata dal presidente dell’Agenzia portuale per il lavoro di Trieste (Alpt), vale a dire Franco Mariani, il quale al Corriere della Sera ha confermato che non ci sia alcun movente politico dietro la decisione di togliere al portuale il suo posto di lavoro.
Significativo un passaggio specifico, durante il quale Mariani ha parlato delle motivazioni del licenziamento per Stefano Puzzer. La decisione non ha nulla ha a che vedere con vicende politiche sulle quali il lavoratore ha fatto leva nella giornata di sabato. A suo dire, infatti, le cose andrebbero raccontate tutte, visto che il portuale non si recava a lavoro addirittura dallo scorso 15 ottobre.
Nonostante le numerose convocazioni, alla luce anche del contagio Covid e, di conseguenza, anche per il fatto che l’uomo abbia ottenuto in automatico il green pass (frutto tra le altre cose delle due dosi di vaccino che in precedenza gli erano state somministrate), Stefano Puzzer ha deciso ugualmente di non recarsi a lavoro. Da qui la decisione inevitabile che ha portato al suo licenziamento, con relativi chiarimenti giunti proprio in queste ore dall’agenzia.
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