Ci segnalano un video titolato “Tutto quello che non vi dicono sul vaccino di Pfizer”. Video che non vi mostreremo: non abbiamo nessun interesse a partecipare all’Infodemia.
Ma risponderemo alle varie accuse poste, peraltro senza alcuna fonte (la didascalia con le “fonti” contiene infatti esclusivamente link dove il vaccino contro il COVID19 non viene nominato neppure di striscio).
E quindi chi crede in questa cosa non capisce come funziona l’immunità di gregge.
Nel nostro precedente articolo sul vaccino Pfizer vi abbiamo spiegato una cosa. Vi prego di cliccare sul link e rileggerla da zero, qui andremo per il riassunto.
Un vaccino, per essere efficace contro una pandemia, in un mondo ideale potrebbe anche avere efficacia del 60%. Lo scopo infatti è, ovviamente, non proteggere l’immunodepresso. Quello non ha un sistema immunitario da potenziare, bontà sua.
È fare in modo che il virus non arrivi da lui.
Parliamo dello stesso principio per cui è vitale che, ora che vi è abbondanza di mascherine, tutti le indossino. Le mascherine chirurgiche non servono a “difendere dal virus”, ma servono a evitare che un inconsapevole asintomatico contagi qualcuno, evitando che i contagiati contagino altre persone e limitando così la catena dei contagi.
La vaccinazione funziona quando il maggior numero di persone si vaccinano. Non solo per evitare di ammalarsi, ma per evitare di far ammalare qualcuno.
Evitare il vaccino perché “tanto agli asintomatici non cambia la vita e agli immunodepressi non serve” è l’equivalente del rifiutarsi di indossare la mascherina perché “tanto io sono forte e in salute”.
Parliamo di quel genere di supremo atto di egoismo del forte le cui conseguenze le pagherà il debole.
E non è neppure detto sia così: molte “comorbidità” le scopri solo quando è troppo tardi. Un soggetto “forte” può scoprire che, senza alcuna comorbidità evidente, potrà trovarsi intubato o, peggio, condannato ad una morte particolarmente odiosa.
Tenuto presente che parliamo di riscontri preliminari, siamo comunque di fronte ad un dato che apre alla speranza.
“E io pago” è l’argomento nazionalpopolare principe.
Anche qui, parliamo dell’atto di supremo egoismo.
Sapevamo già, ne avevamo parlato, del fatto che il Vaccino Pfizer richiede temperature di conservazione bassissime, e presenta sfide nella logistica e nella distribuzione.
Tutto questo comporterà un grande sforzo: ma la sanità pubblica è esattamente questo.
Immaginate che il condivisore medio, subito dopo aver detto “Eh no, il vaccino non lo voglio perché se la catena del freddo fallisse alcuni lotti andrebbero persi, e io pago” fosse investito da un’automobile al semaforo.
In Italia la sanità è pubblica: ergo non è a carico del cittadino, ma dello Stato.
Esattamente come Unione Europea, Fondazione Gates ed altri enti hanno deciso di prendersi carico delle spese logistiche e di acquisto dei lotti per abbassare la pressione sui singoli Stati, e quindi singoli utenti.
Quindi ipotizziamo questo condivisore nel suo letto di ospedale al quale dicono che, senza una rapida ma costosa operazione probabilmente resterà paralizzato. A vita.
E che mentre i medici si preparano, entri un altro condivisore compulsivo urlando
“Eh no, perché dovrei pagare io coi soldi miei di contribuente? Comprategli una carrozzina che costa meno, io per questo non pago!”
E che i medici decidano di lasciarlo lì perché “Ehi, sentito? Quello non vuole pagare, resta paralizzato”.
Crediamo che se foste voi il futuro paralitico, cambiereste rapidamente idea…
Perché, quando comprate i surgelati li mangiate gelati?
Su Pfizer molto è stato detto, e molto sarà detto in passato.
Snopes è piena di articoli col tag Pfizer.
In compenso ora: volete spiegarci un po’ cosa c’entra tutto questo con l’efficacia del vaccino?
Ammettiamo che si scopra che il CEO di Pfizer è Hannibal Lecter appena tornato dal battesimo del Rosemary’s Baby con Freddie Kruger.
Questo per caso cambierebbe di un atomo i dati che abbiamo sul vaccino contro il COVID19?
Quanto al Contenzioso di Kano, per quanto rifuggiamo dall’uso di Wikipedia come strumento di informazione, vi rinvieremo ad esso per capire che una vicenda giudiziaria è sovente un caso estremamente complesso dove solo un ragionamento volutamente semplificato e fazioso potrebbe tracciare confini netti tra nero e bianco.
Inoltre va ritenuto che la notizia è nata dai giornali su dati di un comitato terzo e indipendente. Basti questo a caducare ogni presunta accusa di falsificazione basata su precedenti che tali non sono.
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