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Tutto quello che c’è da sapere sui referendum giustizia

È giustamente, scusate il calembour, cominciata su telegiornali e quotidiani la campagna di informazione sul referendum giustizia. Per i referendum, va detto, non esiste ovviamente una risposta giusta e una sbagliata.

Votare sì, no o non votare è e sempre sarà una decisione rimessa alla propria coscienza.

Ma è dovere civico di un cittadino prendere quella decisione alla luce di un processo consapevole di scelta e ragionamento, ragion per cui se il voto o la sua assenza sono una scelta, bisogna quantomeno informarsi su cosa si vota e quando.

Quando e come

Il referendum giustizia farà parte di un Election Day.

Domenica 12 giugno quindi, dalle ore 7 alle ore 23 in tutta Italia, assieme alle elezioni amministrative dove applicabili.

Si tratta di un referendum abrogativo, quindi sarà necessario un quorum del 50%+1 degli aventi diritto perché dispieghi i suoi risultati.

In presenza del quorum, si valuteranno i sì ed i no ricevuti. In assenza del raggiungimento del numero di votanti semplicemente le cose rimarrano così come sono.

Essendo un referendum abrogativo si chiede di votare, ovviamente, sull’abrogazione.

Una maggioranza di sì comporterà l’abrogazione, quindi la cancellazione della norma. Una maggioranza di no la lascerà inalterata.

I quesiti sui referendum giustizia

Il primo referendum riguarda la Legge Severino. Al momento un politico viene considerato inadeguato ricoprire cariche politiche o decade da queste in via automatica se ha commesso reati per cui è previsto il carcere ed è stato condannato in via definitiva (non prima che si sia espressa la Camera di appartenenza di quel politico). E ciò avviene a prescindere, anche per sentenze non definitive, passibili quindi di gravame.

In caso di abrogazione decadrebbe tale automatismo, e il giudice deciderebbe di volta in volta sulla singola situazione.

Il secondo referendum riguarda le motivazioni per la carcerazione preventiva. Le attuali motivazioni per le misure cautelari prevedono il  pericolo di fuga, rischio di inquinamento delle prove o di reiterazione del reato da parte dell’indagato.

L’abrogazione rimuoverebbe il pericolo di reiterazione per i reati considerati di minore gravità tra le possibili motivazioni.

Il terzo referendum introduce la separazione delle carriere tra PM e Magistrati, onnipresente nelle discussioni dell’ultimo decennio. In caso di abrogazione dell’attuale normativa chi entra in magistratura dovrebbe decidere “all’inizio del percorso” e una volta per tutte se essere Pubblico Ministero o Giudice e mai più cambiare carriera per il resto della sua vita.

L’attuale norma consente quel cambio quattro volte, la riforma Cartabia la ridurrebbe a una, l’abrogazione di fatto azzererebbe ogni forma di ripensamento in eterno.

Il quarto referendum consente ai membri laici dei Consigli Giudiziari di prendere parte alla valutazione sull’operato dei Giudici.

Al momento tale valutazione è riservata solo ai magistrati che compongono tali consigli escludendo i c.d. componenti laici, come avvocati e professori universitari che pur facendo parte dell'”ecosistema della Giustizia” non sono deputati a tale valutazione. In caso di abrogazione, anche loro diventerebbero parte di tale processo.

Il quinto e ultimo referendum serve ad abrogare l’attuale meccanismo di elezione dei membri del CSM, tornando così alla previgente legge del 1958, che prevedeva che tutti i magistrati in servizio potessero proporsi come membri previa presentazione della candidatura.

Attualmente invece un magistrato che voglia candidarsi deve depositare una lista di almeno 25 firme di colleghi.

Penso che andrò a votare, cosa mi serve?

Innanziutto un documento di identità in corso di validità. Ed una tessera elettorale.

In caso la vostra tessera elettorale abbia tutte le 18 caselle piene, sia deteriorata o sia stata smarrita quest’ultima settimana è un ottimo periodo per recarvi presso l’ufficio elettorale del vostro comune a chiedere duplicato.

Ovviamente dovrete portare la tessera elettorale logora o piena con voi, o, in caso di smarrimento o furto, copia della denuncia alle autorità relativa all’avvenuto.

Ormai per abbreviare i tempi la maggior parte delle autorizzazioni mettono online i moduli necessari che potrete stampare o compilare a casa per un ulteriore risparmio di tempo.

Il rilascio è immediato, ma ovviamente ridursi all’ultimo momento non è mai cosa saggia.

Quello di cui sicuramente non avrete bisogno è una penna biro.

Come per le elezioni si vota con l’apposita matita copiativa, e il voto apposto con strumenti di fortuna portati da casa è nullo.

Non fateci fare l’ennesima figuraccia.

Nel caso tu sia ammalato o diversamente abile ci sono norme che ti vengono in ausilio.

Dietro presentazione di certificato dell’ASL potrai votare con un accompagnatore, come si potrà fare domanda (verificando di non essere in scadenza dei termini, ormai risicatissima) per gli allettati o inabili a lasciare la propria abitazione o i casi di quarantena COVID19.

Gli elettori ricoverati e non dimissibili in luoghi di cura (ospedali, cliniche), case di riposo, centri di recupero per tossicodipendenti, oppure i detenuti in carcere potranno votare nel luogo ove si trovano.

Gli altri elettori fuori sede dovranno rientrare dove si trova il loro seggio, salvo alcuni casi particolari elencati dalla legge, ulteriormente supportati da agevolazioni che molte compagnie di trasporti offrono per lo scopo.

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