Ci segnalano i nostri contatti una condivisione contro la chitina, contenuta secondo la condivisione nei “prodotti con insetti”.
Il testo è un deja vu, ripete cose già dette con una grammatica suggestiva peraltro di una traduzione automatica dall’estero.
Ed esattamente come abbiamo avuto modo di dirvi, e almeno due volte, tredici mesi fa, è una fake news conclamata.
Partiamo da un punto di vista gli insetti fanno parte di diverse cucine locali in tutto il mondo dal Ghana al Giappone, senza gli effetti descritti dalle fake news locali
Partiamo dalla chitina, secondo polisaccaride più presente in natura e localizzabile in invertebrati marini, funghi ed alcune alghe.
Escludendo la “tossicità” degli invertebrati marini, possiamo ricordare ai lettori che esistono altre sostanze scarsamente digeribili che assumiamo volontariamente e senza alcun danno alla salute, come la cellulosa, ritenuta necessaria nelle diete ipocaloriche per favorire il transito e la motilità intestinale.
Alcuni studi dimostrano la digeribilità della chitina, che nelle derivazioni alimentari di cui parliamo può diventare al pari della cellulosa contenuta nei cereali una preziosa fonte di fibre e guardiano della regolarità intestinale.
Quell’intestino coi quali i complottisti di cui parliamo sembrano variamente ossessionati.
“Astutamente” ma non tropppo il nostro condivisore decide di dichiarare cosa manca “negli insetti”, ma si dimentica di dire cosa dovrebbe invece esservi.
Ad esempio gli le tipologie di insetti approvate per il consumo in Europa possono essere buone fonti di acidi grassi polinsaturi il cui consumo è considerato un mezzo per migliorare la salute umana (Haddad et al., 2012; Mozzon et al., 2002; Pacetti et al., 2013), nonché minerali del rango di potassio, sodio, zinco, fosforo, rame, manganese e ferro e vitamine essenziali come A, B2, B3, B5, B6, B7, B9, C, D, E e K.
Vi prego di pensare ad una cosa: secondo voi i produttori di farina di insetti vanno col retino nei boschi o nelle campagne come in un cartone animato a cercare i prodotti?
Sarebbe come asserire che il macellaio sotto casa vende carne di animali investiti dai camion perché “ancora non puzzano”.
Abbiamo detto anche che i “novel food” sono sottoposti alle stesse identiche garanzie degli altri alimenti.
Peraltro gli allevamenti di insetti sono rigidamente regolamentati e il regolamento FAO si spinge fino al punto di delineare l’alimentazione degli insetti stessi, con mangimi a norma.
Ovviamente, se in natura non esiste controllo di cosa un animale selvatico possa mangiare, noi non stiamo parlando di animali selvatici e il punto della condivisione è una fake news.
Il testo esaminato si dimostra mendace sia per omissione che per commissione. Omette dati fondamentali e ne falsifica i pochi forniti. La fakenews sugli “insetti che fanno male, stop” diventa quindi uno strumento politico, parte del ricco filone delle “fonti russe” che usa l’attacco agli insetti come attacco all’Unione Europea e al WEF e riporta quindi dati mistificati e sviati.
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