Ci è stato segnalato un video dove una voce femminile dichiara di voler “combattere perché il vaccino non venga fatto alle persone”, con frasi come “Io amo il COVID19” per la “vera scienza”.
Sostanzialmente, dal punto di vista scientifico il video che ci è stato proposto ha valore nullo. Ci rifiutiamo di riportare il video, ma ci limiteremo ad opporre alla teoria antiscientifica per cui “L’amore sconfigge i Vaccini” e “amando il COVID19 si cambia il DNA” qualcosa di scientifico.
Il video “Io amo il COVID19” contiene una serie di aporie.
Taceremo sulla teoria del “modificarsi il DNA con l’Amore”. Io ho provato a farmi venire la Vista Calorifica e il respiro gelato di Superman con l’amore, ma niente, sono ancora un povero stron*o pieno di pensieri positivi e che non riesce ad essere più veloce di una pallottola e più possente di una locomotiva.
Proviamo a riscrivere questa teoria con un altro paragone
Le ferite sono buone, le ferite ci amano. Dopo un incidente siamo orrendamente sfigurati perché la nostra pelle si riempie di cicatrici che ci rendono forti
Sarebbe una frase che ha poco senso.
L’essere umano moderno esiste da decine migliaia di anni, preceduto da antenati ancora più arcaici. In questo tempo straordinariamente lungo i nostri antenati hanno fatto in tempo a beccarsi svariate malattie.
Alcune ci hanno quasi portato all’estinzione, altre meno.
Vi abbiamo spiegato in diversi articoli come funziona l’infezione virale:
Ricorderete tutti dalle vostre reminscenze di Esplorando il Corpo Umano gli episodi su DNA e RNA: quelli che rappresentano il codice genetico come un nastro con dei buffi omini seduti che viene tagliato e incollato da altri omini più grandi vestiti da operai.
Un virus nella nota trasmissione educativa veniva rappresentato come un vermetto con le braccine e la faccia antipatica che, estratto dalle sue viscere un suo nastro con dei suoi omini, afferrava un paio di forbici per sforbiciare via gli omini inseriti dagli operai nel corpo umano e inserire i suoi.
Come risultato, le “fabbriche” immaginarie del corpo umano smettono di produrre altre cellule e cominciano a riprodurre altri vermetti con le braccine e la faccia antipatica.
Sostanzialmente, in queste decine di migliaia di anni tale attività dei retrovirus ha lasciato tracce, minime ma rintracciabili, in cui degli omini tagliati e incollati hanno raggiunto i gameti, in una sorta di alterazione genetica, minima, naturale.
Ovviamente non sono mutazioni mortali: non perché il Coronavirus, o altri virus ci amino tanto tanto, ma perché quei poveri sfortunati nati da gameti con alterazioni incompatibili con la vita sono diventati aborti.
Non sono mai nati.
In compenso, ci sono studi che collegano simili tracce genetiche antiche a particolari predisposizioni genetiche a cose poco amorevoli come il cancro.
Ma anche ad un effetto benevolo: proprio perché molti di noi hanno ereditato un nemico pronto a saltarci alla gola nel nostro corpo, o meglio parti di essa, siamo in grado di ammansirlo ed abbiamo rinforzato il nostro sistema immunitario.
Sono i meccanismi base dell’evoluzione umana: una pandemia, un ambiente ostile… un evento naturale ci mette a dura prova, molti di noi muoiono, i più forti tra noi si salvano e si riproducono.
Il forte trionfa, il debole cade: in tutto questo non c’è amore.
Come cantava Giacomo Leopardi nel suo Pessimismo Cosmico, nella Natura non c’è Odio né Amore: essa è fredda, indifferente e non le importa del nostro destino.
Ma come dichiarò Leopardi sul finire della sua vita, non tutto è pessimismo: la speranza è realizzando che la Natura è indifferente, che viviamo in un mondo “crudele e meraviglioso” (come diceva invece Mikasa Ackermann), gli esseri umani imparino ad aiutarsi a vicenda tra loro sfuggendo alla crudele indifferenza della Natura.
Nel passato, di fronte ad una pandemia come quella del COVID19 avremmo dovuto agire in modo crudele, deprecabile e disumano.
Avremmo sostanzialmente lasciato morire i deboli, i soggetti a rischio, gli anziani, gli immunodepressi, gli affetti da comorbidità, assistito al collasso della società ed alle vittime ulteriori che questo provoca e, rimasti con una popolazione decimata ma composta da soggetti fisicamente “gagliardi e vigorosi” avremmo ricostruito dalle radici una società disumana ma gagliarda.
Oggi invece abbiamo gli strumenti per prenderci cura l’uno dell’altro. Abbiamo imparato a usare le mascherine e il distanziamento sociale, abbiamo il soccorso dei medici, abbiamo ben due candidati vaccini praticamente pronti per la distribuzione in quasi un anno e altri che si affollano alla rampa di lancio.
Oggi possiamo prenderci cura l’uno dell’altro senza dover sacrificare alla Pandemia i deboli e i malati.
E questo è il vero amore. Quello che nasce dai progressi della scienza.
Fattostà che con quasi un milione e mezzo di morti per COVID19 nel mondo e conseguenze abominevoli tra malati a lungo termine e tenuta dei sistemi sanitari che hanno dovuto, per forza di cose, limitare altre prestazioni, il conto della pandemia, solo in vite umane e qualità della vita, è elevatissimo.
Seriamente, siamo ancora qui?
Siamo ancora a confondere il COVID19 con tutti gli altri Coronavirus esistenti?
La famiglia dei Coronavirus è stata scoperta nel 1968. Significa che esisteva già prima di avere un nome ufficiale, ma significa che SARS-CoV-2 è solo l’ultimo, ed ad ora uno dei più feroci, rampolli di una stirpe che esiste da tempo immemore.
Asserire che siccome i Coronavirus esistevano già da tempo SARS-CoV-2 è sempre esistito è l’equivalente parascientifico del dubbio
“Se l’Uomo discende dalla Scimmia, perché gli zoo sono pieni di Scimmie che non sono diventate Uomini?”
E, ovviamente, questo ci porta a ritenere che i disinfettanti sono sempre esistiti, e li abbiamo sempre usati per la profilassi delle malattie respiratorie.
Ovviamente, se mettendoti le mani sporche negli occhi, in bocca o nel naso porti il SARS-CoV-2 vicino alle vie respiratorie, ciò è vero anche con la SARS, la MERS e ogni altra affezione respiratoria.
E quindi i disinfettanti sono sempre esisistiti.
Veramente il COVID19 uccide. L’abbiamo già appurato.
Il disastro di chi finisce in terapia intensiva aumenta solo il dolore. E no, spiacente, sarebbe bellissimo sapere che il COVID19 può essere curato con le coccole.
Ma il COVID19 non ha coscienza né personalità. È solo un frammento di RNA. Un cataclisma naturale che non va via neppure abbracciandosi.
Possiamo, e dobbiamo trattare i nostri malati con umanità. Ma mai, mai lesinare loro le cure.
E magari contengono anche Satana, eh?
Anche qui, abbiamo una intera libreria sul perché i vaccini non hanno mai causato, non causeranno e non causeranno mai autismo.
E taceremo sull’idea di un bambino che si traumatizzi a vita perché toccato da un medico.
Allora mi spiegate perché Hal Jordan vince sempre sugli Zaffiri Stellari?
Forse in realtà le radiazioni dello Spettro Emotivo più equilibrate e meno estreme, come la Forza di Volontà delle Lanterne Verdi, alla fine prevalgono sulla radiazione Fucsia dell’Amore e quella rossa dell’Odio (che secondo i fumetti di Lanterna Verde provocano negli Zaffiri Stellari e nelle Lanterne Rosse una perdita di controllo che la Forza di Volontà delle Lanterne Verdi non hanno)?
E forse non è quello che stiamo facendo noi qui, cercare di combattere l’Infodemia con le armi della nostra incrollabile forza di Volontà che trionferà sulla Pandemia?
“Nel giorno più splendente
nella notte più profonda
nessun malvagio sfugga alla mia ronda.
Colui che nel Male si perde
Si guardi dal mio potere! La Luce di Lanterna Verde!”
E credeteci, di Forza di Volontà ne abbiamo a palate qui. Abbastanza per non farci sviare, e per continuare a combattere per voi. Anche perché, continuando nella metafora, la Volontà alla base del potere di Lanterna Verde non è la semplice assenza di ogni paura. Cosa che sarebbe sciocca e infodemica temerarietà.
Una Lanterna Verde, come noi qui presenti, è tale perché è in grado di riconoscere le sue più grandi paure, provare paura e trovare nella sua volontà il coraggio per affrontarle.
Perché il contrario della Paura non è “l’amore”, è la volontà di riconoscere, comprendere e studiare cosa ci fa paura e superarlo.
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