Tutta la disinformazione dai precedenti e fedina penale del padre di Ramy alla cittadinanza mai chiesta
Stiamo vivendo un vero e proprio calvario con l’attentato sventato nei pressi di Milano poco meno di una settimana fa, visto che oggi 26 marzo siamo passati in poche dalla ricerca dei precedenti penali del padre di Ramy, alla sua beatificazione a causa di un video in cui si parla ancora una volta della cittadinanza italiana. Facciamo mente locale ed inquadriamo tutte le sfaccettature che stanno creando troppo rumore attorno ad un ragazzo che è stato importantissimo nell’evitare una tragedia pochi giorni fa.
Come riporta anche Giornalettismo, il padre di Ramy ha ammesso nelle immagini in questione di non voler fare polemica con Salvini e di desiderare solo serenità per suo figlio. A precisa domanda di Francesca Immacolata Chaouqui, personaggio finito al centro delle cronache per la delicata vicenda Vatileaks (c’è un’interessante inchiesta di Panorama su di lei), il signore in questione risponde di sì alla questione “strumentalizzazione”. Che appare indotta anche dalla tipologia di domanda che gli è stata rivolta, se pensiamo anche al suo italiano traballante.
Detto questo, da stamane si susseguono post e ricondivisioni del video in cui si parla non più dei precedenti penali del padre di Ramy, quanto di un personaggio appunto strumentalizzato, se non addirittura “manipolato” dai giornalisti. I quali dopo le vicende del bus dirottato lo avrebbero spinto senza sosta a richiedere la cittadinanza. Magari per mettere in posizione scomoda l’attuale governo. In realtà, dalla prima parte del suo racconto trapela un semplice consiglio, per quella che tra le altre cose potrebbe essere una richiesta legittima e doverosa per quanto fatto da suo figlio su quell’autobus.
E perché il padre di Ramy in 20 anni non l’ha mai chiesta? La risposta l’ha fornita proprio Salvini ieri, lasciando intendere che il signora non abbia una fedina penale immacolata. Ancora un caso di disinformazione su questa vicenda a nostro modo di vedere, a poche ore di distanza dalle nostre precisazioni sui titoloni che hanno visto Riccardo dipinto come unico eroe di questa vicenda (qui potete approfondire). Un segnale in questo senso? Il video di Dagospia è stato spinto al massimo da testate politicamente schierate come il Primato Nazionale e da determinati personaggi politici che fino a ieri hanno scavato nel passato della famiglia di Ramy pur di trovare qualche precedente. Mentre oggi il suo papà è diventato all’improvviso la vittima delle cospirazioni giornalistiche pro-Ius Soli.
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