Disinformazione

Tunisini armati verso l’Italia rifiutano di tornare indietro e attaccano la Guardia Costiera: feriti

Tunisini armati verso l’Italia rifiutano di tornare indietro e attaccano la Guardia Costiera: feriti è uno di quegli articoli interessanti da affrontare.

Per una semplice ragione: non solo il solo titolo ha un indice di leggibilità di 47,8 secondo Flesh, ovvero volutamente poco comprensibile, ma parla del curioso rapporto tra informazione e controinformazione.

La controinformazione dichiara di essere la sola in grado di diffondere le vere informazioni che il giornalismo “nasconde”. Poi, alla prova dei fatti, attinge a piene mani dalla Stampa che vilifica tagliando, incollando e aggiustando frasette.

L’articolo di VoxNews che avete letto, a prescindere dal bottone Fact Checking usato in modo più grottesco del solito, è un calco di un simile articolo riportato dalla stampa nazionale, come ad esempio La Repubblica “arricchito” di considerazioni spurie e faziose.

Facciamo un gioco ora: indovinate le differenze.

È un gioco per facili risolutori, provvederemo ad usare il grassetto per aiutarvi.

Qui l’articolo di Vox:

Ma è dalla Tunisia che l’attacco si fa quasi militare. Intercettati e riportati indietro con la forza 110 clandestini che erano partiti nella notte di venerdi dalle coste di Sfax verso l’Italia.

Sono state necessarie 8 motovedette della Guardia costiera tunisina per fermare il peschereccio con a bordo clandestini di diverse nazionalità.

Quando 3 motovedette hanno infatti raggiunto il barcone, gli immigrati hanno opposto una violenta resistenza:il comandante del peschereccio – i pescatori tunisini fanno parte della stessa organizzazione criminale che rifornisce le Ong del carico – si è rifiutato di rispettare le istruzioni fornite dagli ufficiali attraverso altoparlanti, segnali navali e comunicazione diretta. I clandestini a bordo del peschereccio hanno impugnato coltelli e armi bianche e lanciato oggetti contundenti verso le motovedette ferendo due uomini della Guardia costiera. Sono tutti ex detenuti. Che vengono in Italia armati.

Qui l’articolo de La Repubblica:

La rotta tunisina si conferma tuttavia la più battuta, dalle coste cominciano a partire anche imbarcazioni grandi capaci di portare un numero consistente di migranti. Intercettati e riportati indietro con la forza i 110 che erano partiti nella notte di venerdi dalle coste di Sfax verso l’Italia. Ci sono volute otto motovedette della Guardia costiera tunisina per fermare il peschereccio con a bordo persone di diverse nazionalità tra cui divere donne. Il ministro dell’Interno tunisino ha detto di aver ricevuto informazioni di intelligence sulla partenza verso le coste italiane. Ma quando tre motovedette hanno raggiunto l’imbarcazione, i migranti hanno opposto una strenua resistenza:il comandante si è rifiutato di rispettare le istruzioni fornite dagli ufficiali attraverso altoparlanti, segnali navali e comunicazione diretta. I migranti a bordo del peschereccio hanno impugnato coltelli e armi bianche e lanciato oggetti contundenti verso le motovedette ferendo leggermente due uomini della Guardia costiera.

Vi lasciamo una colonna sonora per terminare il gioco, e poi le risposte

Puoi dirmi quale di queste cose non è come le altre
prima che finisca questa canzoncina?

Secondo La Repubblica, e secondo l’informazione ufficiale, siamo di fronte ad un peschereccio pieno di diversi profughi, tra cui donne, che fermati dalla Guardia Costiera Tunisina, hanno reagito col lancio di oggetti ferendo lievemente due di loro.

Cosa comunque grave, non c’è che dire, e non smetteremo mai di ricordare le condizioni di precarietà e dolore umano alle spalle e intorno a simili viaggi della “speranza”.

Secondo VoxNews ecco che la nave diventa un veliero di pirati veramente scatenati, una ciurma irresistibile che, armati di tutto punto nonché complici delle ONG criminali (delle quali naturalmente non possiamo sapere il nome perché vorrebbero rispondere all’accusa…), e tutti ex detenuti feriscono uomini della “Guardia Costiera”

Quale non lo si specifica, così gli indinniati possono urlare all’oltraggio dei patri confini.

Sì, abbiamo letto l’articolo di VoxNews per intero: da nessuna parte si specifica di quale Guardia Costiera si parli.

Chi ha redatto l’articolo ha trovato il tempo di parlare, e queste sono citazioni testuali di attacco all’Italia.

Ha trovato il tempo per una chiosa, inutilmente crudele dopo le ultime morti in mare

Vengono armati di coltelli. Un governo serio li affonderebbe. Invece quando affondano c’è anche chi piagnucola.

Contro chi “piagnucola” per delle vite che si spengono inutilmente.

Non ha trovato curiosamente il tempo per descrivere l’intera vicenda, o anche solo per spiegarci in quale punto di questa storia lo stesso avrebbe coraggiosamente abbordato il veliero di pirati complici delle ONG criminali per riscontrare uno per uno le loro fedine penali e dichiarare che sono tutti ex galeotti.

Abbiamo anche cliccato sul bottone Fact Checking, convinti di trovare in loco le risposte desiderate.

Ottenendo il solito, grottesco, link ad una ricerca di Google, peraltro reso del tutto inefficace dall’uso di parole chiave buttate, letteralmente, a casaccio

Il “bottone fact checking”

Il tutto serve a “caricare” il fatto. Obliterando i dettagli fondamentali della vicenda, aggiungendo i dettagli spurii e evidentemente non confermati ad essere buoni dei pericolosi galeotti armati che assaltano i confini il testo diventa una chiamata alle armi sovranisto popolare dove ovunque è Legnano, ed Internet si riempie di Ferrucci e Balilla pronti alla difesa del Patrio Confine contro il crudele invasore.
Fortuna che il Sovranista da Tastiera medio non si alza mai dalla poltroncina: altrimenti partirebbe il Kolossal…

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