Ignorare i dispositivi medici cui la Sanità ricorre nei casi più gravi è umano, affidare la propria incompetenza a un post pubblicato sul web per cercare scandalo e consenso è disumano: è il caso del “TSO per bambini” citato da Rassegnastampa.eu in un articolo pubblicato il 31 maggio. Secondo gli autori con la riapertura delle scuole da settembre tutti gli alunni che nelle ore scolastiche presenteranno febbre o tosse verranno sottoposti a trattamenti o accertamenti obbligatori senza interpellare i genitori.
Diritto.it ci insegna – ma lo insegnano anche le conoscenze base di ogni persona mediamente dotata di spirito critico e buona fede – che il Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) e l’Accertamento Sanitario Obbligatorio (ASO) sono da applicarsi in presenza di un individuo che manifesta disturbi psichici, e tutto è consultabile in questo documento presente sul sito specializzato in legge e diritto.
Il procedimento, essendo finalizzato principalmente all’adozione delle migliori soluzioni per la salute della persona, ma anche al rispetto della sua dignità e della sua libertà personale, è assai complesso. Per questo motivo vi sono coinvolti numerosi soggetti, dai centri di igiene mentale ai reparti psichiatrici, dal sindaco al giudice tutelare, dal medico curante ai familiari, dal personale sanitario alle polizie municipali.
Niente a che fare, dunque, con la manifestazione di sintomi da SARS-Cov-2 nelle aule scolastiche da parte di un alunno.
Ancora una volta, ciò che i viralizzatori ignorano – è da verificare se ingenuamente o intenzionalmente – è che il parere del CTS (Comitato Tecnico Scientifico) non equivale a legge, e lo comprendiamo tutti dalla nota pubblicata dal MIUR il 28 maggio in cui è riportato il documento del CTS (a questo indirizzo). In poche parole, il CTS fornisce al Governo il proprio parere tecnico su come si svolgerà la didattica una volta avvenuta la riapertura delle scuole, ma spetterà al Governo convertirlo in legge o modificarlo.
Ciò di cui disponiamo, per il momento, è un documento tecnico che non è una legge. È del 2 giugno, inoltre, un articolo pubblicato da Orizzonte Scuola in cui viene sottolineato: “Non si conoscono al momento le modalità esatte con cui alunni, docenti e tutto il personale scolastico torneranno a scuola a settembre”.
Facciamo ancora un passo indietro: nel documento redatto dal CTS (Comitato Tecnico Scientifico, ricordiamo) non sono presenti le misure da adottare qualora un alunno manifestasse sintomi da infezione all’interno della classe durante la didattica. Sono presenti, tuttavia, in alcuni documenti pubblicati da alcune scuole, ma chi pubblica su Rassegnastampa.eu si concentra soltanto sui bambini ignorando intenzionalmente la completezza delle disposizioni.
Rassegnastampa.eu, infatti, non si rivolge alle fonti ministeriali né a quelle scolastiche: fa riferimento, piuttosto, a un blog in cui non esiste alcun punto in cui si argomenta in modo oggettivo la questione delle misure di sicurezza che si adotteranno nelle scuole da settembre. In questo blog troviamo, ad esempio, alcuni link a regolamenti adottati da alcune scuole. È il caso del Liceo Scientifico “Enrico Fermi” di Aversa che in questo documento dispone sì le misure da adottare per gli alunni che presentino sintomi del COVID-19, ma si tratta di misure estese a tutto il personale. A scandalizzare i disinformatori è il punto h, che recita:
Nel caso in cui un alunno dovesse manifestare i sintomi di cui al punto 1 nei locali della scuola, durante l’orario scolastico, l’insegnante presente dovrà chiudere le porte dell’aula, chiamare immediatamente il 112 o il 1500 e ricevere le relative istruzioni. I presenti dovranno permanere all’interno dell’aula fino a che gli operatori non avranno dato tutte le istruzioni del caso. L’insegnante potrà nel frattempo avvisare colleghi o personale, evitando di entrare direttamente in contatto con altre persone della scuola.
Gli stessi disinformatori, però, tralasciano intenzionalmente il punto i, che recita:
Analogo comportamento deve essere tenuto nel caso in cui a manifestare i sintomi sia un adulto.
Non viene menzionata, è vero, l’eventuale comunicazione ai genitori, ma ciò non è motivo di esclusione di tale possibilità, checché ne scrivano gli articolisti compulsivi.
C’è di più: Rassegnastampa.eu e la blogger cui gli autori fanno riferimento si riferiscono a documenti che le scuole hanno pubblicato prima della chiusura delle attività scolastiche disposta dal Governo. Nel caso del Liceo “Enrico Fermi” di Aversa, infatti, troviamo che il documento è comparso sul portale il 29 febbraio, quando ancora non era stata decretata la chiusura definitiva delle scuole per l’intero anno scolastico (qui l’articolo, qui il documento).
Infine: anche se si tratta di un documento diffuso dal Liceo prima della chiusura definitiva delle scuole, perché al Fermi di Aversa si adottavano misure su un alunno o un lavoratore che accusano sintomi? Esiste, dal 2000, un’Autonomia Scolastica (qui la fonte del MIUR) in termini di organizzazione, amministrazione e anche in termini didattici.
Rassegnastampa.eu non vuole informare. Gli autori, citando come fonte una blogger esterna agli organi di stampa e al Ministero, vogliono far passare un messaggio secondo il quale sarà disposto un TSO o un ASO agli studenti che in aula, da settembre, accuseranno sintomi quali febbre e tosse, ma:
Nessun TSO per bambini, dunque: tanta disinformazione su una legge che ancora non esiste.
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