Precisazioni

Trump e la “profezia cattolica” del 1983: fede, politica e Internet

Ci segnalano i nostri contatti diverse condivisioni relative a Trump e la “profezia cattolica” del 1983.

Un apologo più che altro, un misterioso dialogo registrato su internet a partire dal 2017, e ritirato fuori in questi giorni da portali contro Bergoglio e pagine legate a QAnon in funzione antiBergogliana.

Il senso del recupero è evidente: narrano tutte le condivisioni che un cittadino americano nel 1983 abbia incontrato un suo ex concittadino a Loreto. I tue sono diventati amici e Tom Zimmer, l’eremita della profezia, abbia detto all’amico

“Proprio ora, negli Stati Uniti, c’è un uomo che ha la mano di Dio su di lui. Ha il QI di un genio e un’istruzione di prima classe. Ha un’efficienza accecante… il suo nome è Donald Trump”.

Ora possiamo provare ad esaminare i fatti,  con un piccolo aiuto di Bret Thoman, guida turistica, cattolico, gestore di una agenzia che si occupa proprio di pellegrinaggi  nei luoghi santi della Cristianità. Che nel 2017 si incaricò di un puntuale fact checking, recandosi personalmente nei luoghi della vicenda.

Alcuni punti su Trump e la “profezia cattolica” del 1983 vanno quindi quantomeno rivisti. Quantomeno, strappati dalle rapaci mani di QAnon che di certo non è animato da velleità religiose ma dal desiderio (potremmo definire simoniaco?) di piantare la sua bandierina su ogni ambito della società moderna, compresa la fede.

Abbiamo già visto QAnonisti e simili bruciare effigi di Bergoglio in piazza. Se la cosa gli recasse vantaggio, vedremmo il Patriota Q fare unboxing di cellulari e giocare a Fortnite dedicando i suoi balletti all’amico Donald Trump.

Ma partiamo con ordine

Trump e la “profezia cattolica” del 1983: la vaghezza della profezia e l’assenza di definitività

Premessa:  la fonte di tutto quello che seguirà è il resoconto delle avventure di Bret Thoman alla ricerca di Zimmer pubblicato nel 2017 col titolo “Tom Zimmer – “The Hermit of Loreto”. Provvederemo solo ad una breve esplicazione con traduzione, invitando gli interessati a leggere la fonte e vedere coi propri occhi.

E partendo dalla fine in questo caso (poi ci torneremo, tranquilli), Bret Thoman non ha trovato prove conclusive e definitive che l’eremita Zimmer abbia mai pronunciato quelle parole, anche se ha trovato alcuni elementi che rendono quelle parole probabili, sospendendo il giudizio al riguardo.

Ma, sopratuttto, non è detto che ogni auspicio mai proferito sia una profezia.

Nel 1983 Donald Trump era già un uomo famoso, in un certo senso “illuminato da Dio” secondo i dettami di una società, come quella Americana, dove il successo e l’affermazione personale in determinati ambienti vengono definiti un Dono di Dio.

E Trump, sicuramente, nonostante le sue mille vicissitudini, ha sempre avuto la capacità di restare sulla cresta dell’onda e mantenere la sua ricchezza e fama. Elemento, questo, incline a suscitare una certa ammirazione.

Ma proprio nel finale dell’esposizione Bret Thoman ci ricorda che proprio la Chiesa Cattolica, quella descritta come “omosessualizzata” e altri insulti dai vari ricondivisori della storia in salsa anti-bergogliana, ha lasciato degli indizi per valutare la qualità profetica di una intuizione personale.

Innanzitutto, il profeta deve essere persona pia e retta: e Bret Thoman (come vedremo) ha raccolto dati a sufficienza per definire Zimmer un uomo pio. A tratti anche rigidamente formale nella sua purezza, ma col cuore al posto giusto.

Una profezia non deve essere contraria alle Sacre Scritture: e ovviamente le Sacre Scritture non impediscono che un uomo politico possa essere pio, devoto e cercare di realizzarsi nella Cristianità.

Ma il problema è che la profezia deve realizzarsi: e come ricorda Thoman, una profezia redatta in una forma vaga come “Egli riporterà l’America a Dio” può realizzarsi, non realizzarsi, o realizzarsi in forme diverse dal previsto.

Anche ricordando, come fa Thoman, che il Trump del 1983 non era certo un paragone di Cristianità, “Riportare l’America a Dio” è quel genere di profezia abbastanza vaga per realizzarsi comunque.

Trump instaurerà la Dittatura Mondiale Trumpista col Patriota Q sotto il nome di Dio? Trump avrà una crisi di coscienza che lo porterà a spogliarsi di ogni lusso e avere e, riconciliato col Papa, vivere una vita di povertà evangelica come il Fraticello di Assisi invitando i ricchi di America a seguirlo? Trump non farà niente di tutto questo, ma i suoi contrasti col Papa susciteranno nella cronaca un bisogno di riscoprire Dio e il Cristianesimo?

Tutto è possibile: una profezia si dimostra vera quando si è avverata, fino a quel momento il giudizio è impossibile in quanto esistente solo nell’ineffabile mente di una divinità incomprensibile all’Uomo.

Abbiamo cominciato dal finale per i pigri: ora possiamo cominciare dall’inizio del viaggio.

Trump e la “profezia cattolica” del 1983: esiste l’Eremita Zimmer?

Certo che esiste.

Thoman ha trovato le sue tracce non a Loreto, ma nella vicina Camerino.

Dove ha trovato testimonianze della presenza dell'”Americano”: un eremita tra i tanti presenti a Camerino in quel tempo che corrisponde alla descrizione di Zimmer.

Noto per recarsi anche a cinque messe di fila chiedendo plurime comunioni (con la timida costernazione dei frati), inviando Thoman dal direttore della “Congregazione Universale della Santa Casa”.

Alla fine del suo viaggio, Thoman ha potuto quindi trovare testimonianze dirette su Thomas Zimmer, noto in tutta Loreto e Camerino e che, nonostante nessuno dei presenti ricordi averlo sentito proferire la profezia, la stessa era

esattamente qualcosa che Thomas Zimmer avrebbe potuto dire

Aggiungendo che Thomas Zimmer ad un certo punto ha lasciato l’Italia per morire nella sua terra natia, probabilmente intorno l 2008.

Ulteriori dettagli su Zimmer e la Profezia

Cercando ulteriormente, Thoman ha incontrato una devota di Zimmer.

Confermando che Zimmer, intorno al 2000 un anziano uomo devoto molto simpatico e tenero, aveva lasciato una buona impressione a tutti i presenti. Anche la sua devota non ricordava di profezie relative a Trump, ma ricordava un particolare penchant per Zimmer per la profezia, non sempre corrispondente però a risultati.

Ad esempio Zimmer aveva “profetato” l’innocenza di Annamaria Franzoni nel Delitto di Cogne, ma anche rassicurato l’esercente di un ristorante dove gli venivano sovente offerti pasti che la madre malata si sarebbe ripresa rapidamente, cosa poi accaduta.

Sostanzialmente, Thomas Zimmer viene definito un uomo buono che aveva diverse intuizioni da spargere a piene mani alle persone che lo ascoltavano, alcune realizzatesi (la madre del locandiere), altre meno (l’esito processuale di Cogne), altre formulate in modo da rendere ogni esito possibile.

E, purtroppo, in modo da rendere aggredibile da QAnon anche la memoria di un anziano, gentile e simpatico eremita.

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