Abbiamo fatto un po’ di prove con un cellulare “sacrificale” ed abbiamo, ovviamente, non solo appurato che (come logico e prevedibile) le autorità di Polizia Giudiziaria continuano a rendere un solerte e puntuale servizio al cittadino, ma che la truffa è anche più sottile di quanto descritto.
Comincia tutto da un messaggino inviato mediante WhatsApp, ubiquo strumento del viralizzatore moderno:
Guardaaaaaa: http://livepromo.net/ryanair/
Ryanare regala 2 biglietti aerei ne mancano pochissimi
Commissariato di PS Online descrive la truffa in questo modo:
TRUFFA RYANAIR. Se pur ampiamente descritta questa truffa si sta presentando frequentemente in questo periodo dell’anno. La Ryanair non regala biglietti e diffidate da tutte quelle offerte a tempo che hanno come fine quello di mettervi fretta e indurvi a non riflettere.#essercisempre
Abbiamo così usato un cellulare muletto ed un PC con un sistema operativo virtualizzato: non ripetete questo esperimento a casa.
Se cliccate direttamente sul link di WhatsApp dal vostro cellulare apparirà questo menù
Se invece provate a copincollare il sito indicato su un PC, apparirà un redirect ad un articolo di Vanity Fair relativo ad una vecchia promozione Ryanair di ottobre, probabilmente allo scopo di dare legittimità alla truffa.
Come al solito, il consiglio è verificare sempre mediante il sito del presunto esercente, in questo caso Ryanair, non cliccare mai direttamente su siti spediti via Whatsapp, ma attendere di avere un PC e fare le verifiche del caso e, qualora siate caduti nella truffa, chiamare immediatamente il vostro operatore di telefonia mobile per chiedere il blocco di eventuali servizi a pagamento sottoscritti.
Spesso gli operatori, riconoscendo la vostra buona fede, saranno in grado di rimborsare il credito speso per un servizio non voluto e non goduto: in ogni caso vi eviteranno esborsi successivi.
Qualora tra i dati personali conferiti vi siano dati personalissimi (numeri di telefonia mobile e fissa, indirizzo di casa, dati delle carte di credito) dovrete sporgere denuncia presso le autorità, provvedendo a bloccare le carte di credito indicate.
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