Sì, l’errore ortografico era direttamente nella catena di S. Antonio originale. E già, come vi abbiamo detto più volte, una catena di S. Antonio redatta con un testo sgrammaticato o evidentemente tradotto con sistemi di traduzione elettronici (vedi Google Translate) è un cattivo biglietto da visita.
Ma andiamo con ordine. Ci segnalano i nostri contatti il seguente appello virale inviato a mezzo WhatsApp
LiDL regalando 60€ buoni a tutti per celebrare il suo 60° anniversario .
Ottieni il tuo voucher gratuito a: …..
Noterete immediatamente come LiDL sia scritto in modo errato, con la i minuscola anziché la maiuscola corretta: tipico degli spammer che così cercano di eludere i filtri automatici che dovrebbero limitare la diffusione di bufale e phishing virali.
Infatti questo appello è la versione evoluta di un testo precedente di cui ci siamo occupati nel Dicembre del 2017: un questionario nel quale la somma offerta era di 150 €.
Soprassediamo per un attimo sul fatto che, essendo LIDL stata fondata nel 1930, il preteso anniversario è del tutto arbitrario: cliccando sul link, cosa che non suggeriamo e che noi abbiamo fatto solamente predisponendo una serie di misure di sicurezza che non avete sul vostro cellulare, ci ritroveremo di fronte ad una variante aggiornata dello scenario dello scorso anno
Abbiamo infatto fatto la prova con una macchina virtuale, un vero e proprio “computer usa e getta” che quindi non conserva alcun dato, ed abbiamo scoperto che il numero di buoni disponibili, a seconda del tentativo non solo non diminuiva, ma aumentava, diventando in un paio di tentativi oltre il doppio
La risposta l’abbiamo avuta nell’empio finale del questionario
Si applicano anche a questo pseudo-sondaggio le stesse osservazioni del suo antenato illustre e dei sondaggi simili legati a Coca Cola e Nutella: cliccare sul link indicato porta ad una pagina, sempre uguale e con la stessa struttura delle altre dove, per quante volte tu possa ripetere il sondaggio, ci sarà sempre un contatore con numero arbitrario di buoni disponibili, foto stock di modelli e modelle presi da siti di immagini con finte rassicurazioni e dove, sempre, invariabilmente alla fine del sondaggio si sarà condotti presso una pagina in cui si chiede di condividere ad altri sventurati la stessa catena per poi essere ammessi ad un menù che richiede di inserire una serie di dati personali per accedere al premio.
Premio che non esiste: l’intero sondaggio è una scusa per pervenire a quella fatidica pagina, consegnando in modo irreversibile ogni dato personale ad un soggetto anonimo ed ottenendo che lo stesso riceva altre vittime che tu stesso gli hai indicato sperando di ottenere il premio finale.
Nell’attesa, vi troverete comunque come in attesa in una pagina piena di servizi a pagamento ai quali sarete invariabilmente abbonati. Oltre il danno la beffa quindi: subirete una perdita diretta di parte del credito del cellulare che, moltiplicata per tutti gli utenti che graziosamente avrete invitato nella Catena di S. Antonio, fa una bella sommetta a carico dell’animo phisher.
Si tratta infatti di una truffa ben nota, chiamata Phishing: laddove il truffatore di turno usa mezzi economici e facilmente replicabili, in questo caso addirittura prodotti in serie, per fingere di essere un commerciante, un’impresa o un soggetto di fiducia e carpire così la vostra fiducia, in un’evoluzione moderna del Totò che fingendosi l’Ingegner Trevi, discendente del Cavalier Trevi proprietario dell’omonima Fontana, riusciva a vendere la Fontana di Trevi ad un ignaro turista italoamericano, o del tipico truffatore che carpisce la fiducia degli anziani fingendosi un carabiniere o altra persona di reputazione.
Secondo Scamadviser inoltre ci ritroviamo di fronte ad una pagina relativamente nuova, allestita in fretta e furia negli ultimi 20 giorni col presumibile scopo di raccattare dati sensibili, guidare l’utente in qualche banner, e lasciarlo alleggerito del necessario per iscriversi a servizi a pagamento e con in mano dati personali e numeri di telefono utili per altre azioni simili.
Il consiglio, come sempre, è non cliccare e, nel caso aveste indicato numeri di carte di credito e simili, provvedere a bloccarle e, in ogni caso, contattare la Polizia Postale per tutti gli altri dati personali rilasciati incautamente.
Siamo abituati ai titoli clickbait da parte di giornali poco reputabili, per questo tende a darci un certo fastidio vedere…
Crea discussioni, soprattutto sui social, una discussione andata in scena su Sportitalia tra Pavan e Palmeri, giornalisti che, per motivi…
Una delle frasi ripetute fino al parossistico belato dai fanboy del regime fascista è il mitologico "quando c'era Lui i…
Ci segnalano i nostri contatti una bufala nata dalla completa ignoranza storica e linguistica: il Papa aprirà la Porta per…
Ci segnalano i nostri contatti un post secondo cui la misteriosa malattia nel Congo è stata creata da Bill Gates…
Una delle narrazioni moderne più note è quella per cui solo due persone al mondo conoscono la ricetta della Coca…