Ci segnalano i nostri contatti l’ennesima bufala virale diffusa mediante Whatsapp
Guarda!!
Questo appello è il secondo creato con un nuovo template molto in voga dai viralizzatori: soprassediamo per un attimo sul fatto che, essendo Adidas stata fondata nel 1949, il preteso anniversario è del tutto arbitrario: cliccando sul link, cosa che non suggeriamo e che noi abbiamo fatto solamente predisponendo una serie di misure di sicurezza che non avete sul vostro cellulare, ci ritroveremo di fronte ad una variante a marchio cambiato della truffa del finto sito LIDL, e giusto a un giorno di distanza dalla bufala identica legata al brand rivale Nike.
Una serie di domande banali, semplificate, con un contatore di buoni rimasti che, mentre nella bufala precedente rimaneva bloccato sul medesimo ammontare, in questa bufala viene aggiornato con un numero casuale ogni volta che riaprite la pagina.
Abbiamo infatto fatto la prova con una macchina virtuale, un vero e proprio “computer usa e getta” che quindi non conserva alcun dato, ed abbiamo scoperto che il numero di buoni disponibili, a seconda del tentativo in questo caso non solo non diminuiva, ma aumentava, diventando in un paio di tentativi oltre il doppio
Se all’inizio c’erano infatti 112 buoni disponibili, scesi a 108 mentre il contatore, nel verosimile tentativo di spaventarci e affrettarci a compilare il finto questionario, ticchettava inesorabilmente verso lo zero, perché ci è bastato spegnere il PC Virtuale e ritentare per vedere il numero di buoni risalire a 303?
La risposta l’abbiamo avuta nell’empio finale del questionario
Il questionario ci impone, a questo punto, per andare avanti di conferire all’autore della pagina almeno venti numeri di telefono di nostri contatti, per poi accedere ad una pagina dove inserire i nostri dati personali, aspettando (invano) l’elargizione monetaria.
Si applicano anche a questo pseudo-sondaggio le stesse osservazioni del sondaggio “Ikea” e dei sondaggi simili legati a Coca Cola e Nutella: cliccare sul link indicato porta ad una pagina, sempre uguale e con la stessa struttura delle altre dove, per quante volte tu possa ripetere il sondaggio, ci sarà sempre un contatore con numero arbitrario di buoni disponibili, foto stock di modelli e modelle presi da siti di immagini con finte rassicurazioni e dove, sempre, invariabilmente alla fine del sondaggio si sarà condotti presso una pagina in cui si chiede di condividere ad altri sventurati la stessa catena per poi essere ammessi ad un menù che richiede di inserire una serie di dati personali per accedere al premio.
Premio che non esiste: l’intero sondaggio è una scusa per pervenire a quella fatidica pagina, consegnando in modo irreversibile ogni dato personale ad un soggetto anonimo ed ottenendo che lo stesso riceva altre vittime che tu stesso gli hai indicato sperando di ottenere il premio finale.
Nell’attesa, vi troverete comunque come in attesa in una pagina piena di servizi a pagamento ai quali sarete invariabilmente abbonati. Oltre il danno la beffa quindi: subirete una perdita diretta di parte del credito del cellulare che, moltiplicata per tutti gli utenti che graziosamente avrete invitato nella Catena di S. Antonio, fa una bella sommetta a carico dell’animo phisher.
Si tratta infatti di una truffa ben nota, chiamata Phishing: laddove il truffatore di turno usa mezzi economici e facilmente replicabili, in questo caso addirittura prodotti in serie, per fingere di essere un commerciante, un’impresa o un soggetto di fiducia e carpire così la vostra fiducia, in un’evoluzione moderna del Totò che fingendosi l’Ingegner Trevi, discendente del Cavalier Trevi proprietario dell’omonima Fontana, riusciva a vendere la Fontana di Trevi ad un ignaro turista italoamericano, o del tipico truffatore che carpisce la fiducia degli anziani fingendosi un carabiniere o altra persona di reputazione.
Secondo Scamadviser inoltre ci ritroviamo di fronte ad una pagina relativamente nuova, allestita in fretta e furia negli ultimi 100 giorni col presumibile scopo di raccattare dati sensibili, guidare l’utente in qualche banner, e lasciarlo alleggerito del necessario per iscriversi a servizi a pagamento e con in mano dati personali e numeri di telefono utili per altre azioni simili.
Il consiglio, come sempre, è non cliccare e, nel caso aveste indicato numeri di carte di credito e simili, provvedere a bloccarle e, in ogni caso, contattare la Polizia Postale per tutti gli altri dati personali rilasciati incautamente.
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