Trattamento illegale di animali al Laboratorio di Farmacologia e Tossicologia di Amburgo
Ci segnalano i nostri contatti una serie di post Facebook e notizie relative ad un descritto trattamento illegale di animali al Laboratorio di Farmacologia e Tossicologia di Amburgo.
E la notizia è una di quelle notizie che stanno avvenendo nell’esatto momento in cui ne scriviamo. Da cui useremo il tag Analisi in Corso, aggiornandolo coi riscontri della magistratura locale quando arriveranno. Perché lo faranno.
La storia
Partiamo da un presupposto: in Europa ci sono leggi che disciplinano severamente gli esperimenti sugli animali. Ne abbiamo parlato, e vi linkiamo l’articolo dell’epoca.
Sono norme sostanzialmente che disciplinano strettamente la sperimentazione animale, escludendola per meri cosmetici e limitando stress e dolore in tutti gli altri casi. Per ragioni umanitarie, perché non è giusto infliggere sofferenze non necessarie, ma anche tecniche. Lo stress da solo è un elemento idoneo a falsare definitivamente ogni risultato. Un laboratorio che cagiona inutili sofferenze agli animali su cui ricerca ha fallito nel suo stesso ruolo.
Gli elementi visibili mostrano scimmie trattenute da strutture metalliche e custodite in gabbie di dimensione insufficienti, e gabbie definibili come lercie.
La Humane Society International ci riferisce che al laboratorio sono state ascritte nel corso delle ispezioni di rito susseguitesi in un congruo arco temporale le suemarginate violazioni, ancorché nel corso delle stesse ispezioni apprendiamo dal Guardian non sono stati compiuti esperimenti sui primati custoditi.
HSI e Cruelty Free International insistono inoltre sul punto che abbiamo posto a premessa di questa storia, rilevando come diventi necessario effettuare un ulteriore e finale accertamente, secondo quanto da loro espresso interrompendo ogni attività del laboratorio fino al definitivo accertamento ed eventuale sanzione.
LPT dichiara di aver agito sempre in aderenza alle leggi, ma le autorità locali invece dichiarano di aver ricevuto copia del video ed inviato, unitamente alle ispezioni, una denuncia nella locale procura, allo scopo di valutare e sanzionare ogni illegalità individuata in sede processuale.
Non vi sono ulteriori dichiarazioni da LPT, quindi ora la palla passa al Pubblico Ministero.
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