Ci segnalano i nostri contatti una condivisione social secondo cui “Apple vuole cancellare Telegram dai vostri dispositivi”. Ovviamente la soluzione prevista comprende una serie di screenshot che comprendono manipolare una serie di impostazioni. Cosa potenzialmente innocua se sapete cosa state facendo, ma non se avete cognizioni infime di tecnica.
Come sovente accade a tutti quelli che credono a queste bufale.
Il riferimento è ovviamente alla detenzione cautelare, finita ieri di Pavel Durov, proprietario di Telegram apparentemente fermato per questioni relative a compliance e alla cooperazione su indagini relative ad utenti legati a reati dalla pedopornografia al terrorismo.
Notizia che ha generato il timore (non del tutto motivato ma presente) che “i paesi della NATO” potranno avere le “chiavi di Telegram”, spingendo ad esempio la giornalista filoputin Margarita Simonyan ad annunciare proprio con un post su Telegram la necessità per tutti i funzionari e militari russi di abbandonare il mezzo di comunicazione cercando immediatamente alternative.
Mezzo usato spesso da disinformatori di professione, come i coinvolti nelle Operazioni Doppelganger e Overload, diffusione sistematica di finte veline di agenzie occidentali a mezzo Telegram.
Tali timori sono alla base di una nuova bufala: quella per cui Apple avrebbe annunciato che cancellerà Telegram dai cellulari di tutti impedendo di reinstallarlo, con “istruzioni precise per impedirla”.
Si ripete la falsa serie di informazioni su IT Alert: anche in questo caso sia Apple che Telegram hanno annunciato che non è in programma alcuna rimozione di app.
Diventa quindi inutile pasticciare con le impostazioni di privacy che consentono l’offload, la rimozione di app non utilizzate o rimosse dall’app store per ragioni di compliance o sicurezza (si registra almeno il caso di una app rimossa perché l’autore aveva considerato “divertente” un gioco in cui bisognava identificare delle celebrità dalle foto delle loro terga scaricate a caso da Internet…): tanta fatica per nulla e, senza consapevolezza di quello che state facendo, col rischio di aprire la porta ad app malsicure.
Specie con l’invito a scaricare Telegram da siti terzi, che potrebbero essere il sito di Telegram ma anche altri portali non certificati, ulteriore fonte di scarsa sicurezza.
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