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“Tra quattro anni a fine febbraio”… quando una profezia non è una profezia

Ci segnalano i nostri contatti una profezia secondo cui “tra quattro anni a fine febbraio” qualcuno avrebbe previsto sia COVID19 che una “guerra di liberazione”.

“Tra quattro anni a fine febbraio”… quando una profezia non è una profezia

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Tra 4 anni a fine febbraio 2022 ci sarà una guerra di liberazione dell’Ucraina da parte della Russia che metterà alla fine del dominio dei satanisti del deep state. Vedremo la fine di un virus che avrà tenuto in ostaggio il mondo per due anni sempre a causa del deep, ma la gente avrà continuato a credere ai media che li avrà ipnotizzati con notizie false perché sarà per loro più facile credere questo che affrontare la verità. Comunque sia molti saranno svegli e molti si sveglieranno e sarà un cambiamento epocale.

La grande domanda è: quando una profezia non è una profezia? La risposta è quando la profezia è postuma.

Dato che, fact checking in breve: chiunque può modificare la data di un post, o retrodatarlo. Con un po’ di sforzi non deve essere neppure la persona che lo ha pubblicato.

Ovviamente siamo di fronte ad un testo che ha grande impatto perché letteralmente fa riferimento a tutti i cavalli di battaglia del complotto degli ultimi quattro anni.

“Tra quattro anni a fine febbraio”… quando una profezia non è una profezia: gli elementi

La teoria di QAnon, secondo cui Trump e Putin sarebbero parte di una sorta di Legione dei Buoni che combatte assieme al misterioso “Patriota Q” i “Pedofili satanisti dei Poteri Forti che vivono in una palude“.

Letteralmente, una teoria cospirativa per cui i Poteri Forti mangiano i bambini nella Pizza Satanica dopo averli conservati in apposite basi sotterranee (“Deep Underground Military Base” o D.U.M.B., acronimo che significa anche “tonto”).

Ma anche le altalenanti teorie che vedono COVID19 come qualcosa di artificiale creato dai suddetti Poteri Forti, o qualcosa di inventato dai “media mainstream” per l’agenda dei suddetti.

Nonché, infine, l’attuale narrazione filorussa che vede la guerra in Ucraina come una sorta di “Guerra di Liberazione” di un eroico Putin che vuole “salvare” l’Ucraina e poi il mondo ponendo i cattivi sotto il suo dominio.

Tutti elementi che sono apparsi di questi anni. Sarebbe una vera profezia vederli tutti in un post del 2018. Ma ci sono molti modi per creare un post ora, e datarlo 2018.

La data di un post su Facebook non è prova della data di effettiva pubblicazione.

Un post di una pagina pubblica può essere retrodatato, un post di una pagina privata può essere modificato ogni volta che si desidera fino alla sua cancellazione.

Infine, con una semplicissima manipolazione della “console” di Firefox e di altri browser (un sistema creato per consentire di esaminare una pagina e vedere in modo dinamico come reagirebbe alle varie modifiche) puoi creare un post e attribuirlo a qualcun altro.

Prove tecniche di modifica

Abbiamo compiuto personalmente l’operazione con un post ANSA per dimostrare l’assunto. Naturalmente con un risultato inverosimile per evitare strumentalizzazioni.

Abbiamo quindi di fronte il nostro post. Provvediamo ad aprire il menù “Analizza”

Una volta fatto, localizziamo la sezione di codice col testo e modifichiamola

Ed ecco il risultato:

Un testo dove riusciamo a creare una convincentissima screenshot dell’ANSA, con loghi e tutto, dove Putin e la Fi*a vengono lodati assieme ai Poteri Forti.

Ovviamente, l’ANSA non dedicherebbe mai un articolo alla “Fi*a”, ma come vedete neppure le date e le spunte blu sono ostacoli all’asseverazione di un post.

Chiunque con un po’ di dimestichezza potrebbe retrodatare un post, o scrivere “Viva la fi*a” o “Tra quattro anni a fine febbraio”.

Ciò non darebbe certezza o qualità profetica al post.

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