Tornano le assurde accuse su Navaly: perché alle “fonti russe” non basta che l’oppositore di Putin sia morto in un carcere-lager dalle condizioni di fatto incompatibili con la vita umana, cosa che rende i dubbi sulla sua dipartita qualcosa di in fondo secondario, dato che a prescindere se qualcuno ti sbatte nel “Posto più gelido e deprimente dell’emisfero occidentale” quel qualcuno è responsabile delle conseguenze.
Bisogna ucciderne anche il ricordo armando la mano di rissosi violenti bulli da tastiera pronti a sciamare con le accuse più volgari pappagallando la propaganda russa. Quella per cui, come abbiamo visto, chiunque non concordi con Putin sia un pericoloso nazista da “denazificare”, giustificando ogni forma di orrore e violenza.
Il popolo Ucraino, Navalny, io, tu che mi leggi, tutti i capi di stato Occidentali ed anche i cittadini occidentali che non concordano con Putin, tutti “denazificabili” a colpi di bombe e bandiere sovietiche.
L’accusa principe è aver partecipato a manifestazioni naziste, ovvero essersi presentato alle stesse tatuato e agghindato con svastiche.
La foto cui si fa riferimento, ne abbiamo parlato in un articolo precedente, è un grottesco fotomontaggio.
Le presunte “manifestazioni naziste di Navalny” fanno riferimento al periodo in cui Navalny faceva parte del partito socialdemocratco Yabloko e chiese di consentire una manifestazione nazionalista nel 2006 dichiarando
“Nel preambolo del nostro statuto è scritto chiaramente che il Partito Yabloko si oppone fermamente a qualsiasi discordia nazionale e razziale e a qualsiasi xenofobia. Tuttavia, in questo caso, quando sappiamo […] che la Costituzione ci garantisce il diritto di riunirci pacificamente e senza armi, vediamo che in queste condizioni il divieto della Marcia Russa, così come è stato annunciato, provoca gli organizzatori ad alcune attività che potrebbero finire male. Perciò ci appelliamo al Municipio di Mosca… per ottenere il permesso”
Non capireste: si tratta di quel genere di cose incomprensibili a chi ritiene il dissenso curabile con Polonio e Novichok.
Da quel momento infatti la cosa tornò periodicamente ogni volta che Navalny oppose politicamente Putin: ovviamente nel magico mondo del Putinismo Putin ha sempre ragione anche quando ha torto e “il nazismo” è l’unico concetto che possa spiegare come mai qualcuno possa non volere decenni di Putin al potere.
O festeggiare la morte di un oppositore poltico in un gulag Staliniano.
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