Editoriale

Torna l’allarme Poliomielite, e la risposta non piacerà ai novax e notutto

Torna l’allarme Poliomielite, e la risposta non piacerà ai novax e notutto. Perché la risposta è, ovviamente, una sola, e comprende la parola che i novax hanno trasformato in un empio tabù, scoraggiando le discussioni sul tema e aumentando la diffidenza.

La parola vaccinazione. Non “cacchinazione”, non vaxxinazione, non “siero genico sperimentale” non altre storpiature con cui i notutto hanno sparso veleni per questi lunghi anni di pandemia credendo di non essere letti dagli “odiati debunker”.

Vaccinazione, questa è la chiave. L’inizio e la fine della storia.

Torna l’allarme Poliomielite, e la risposta non piacerà ai novax e notutto

Comincia tutto da un caso di paralisi riscontrato a New York ad inizio del mese.

Ovviamente, per un caso fortemente sintomatico significa che ce ne sono almeno altri 99 asintomatici e pronti ad infettare.

Come ricorda la dottoressa Patricia Ruppert

“l’incidenza della forma di poliomielite che dà paralisi è inferiore all’1%”, mentre “la maggior parte dei casi sono asintomatici o lievemente sintomatici, e questi sintomi spesso vengono ignorati”.

C’è una correlazione tra la sequenza genetica trovata nell’individuo e quelle nelle acque reflue di Londra e Gerusalemme.

Inoltre, Secondo il New York State Immunization Information System, la copertura vaccinale anti-polio a 3 dosi tra neonati e bebè sotto i 24 mesi nella contea di Rockland, laddove è avvenuto l’evento, era del 67,0% a luglio 2020 ed è scesa al 60,3% entro agosto 2022. Per evitare la circolazione del virus – e quindi malattia – serve una percentuale di almeno il 95%.

Percentuale resa difficoltosa e malagevole da ottenere negli anni in cui la sanità è stata prostrata dal contrasto a COVID19 che spesso ha impegnato ogni risorse ed in cui la martellante campagna novax contro il vaccino e il “mainstream” ha creato una costante disistima verso la sanità.

Coi risultati che vediamo. Secondo il direttore dell’OMS Hans Kluge i casi, connessi e prova della diffusione di malattie vecchie e nuove nel mondo globale dove viaggiare è facile e rapido, comportano

“un campanello d’allarme per tutti. È nostra responsabilità condivisa eradicare la polio a livello globale. Tutti coloro che non sono vaccinati, o i cui figli hanno saltato le vaccinazioni programmate, dovrebbero effettuare la vaccinazione il prima possibile. I vaccini contro la poliomielite si sono dimostrati molto efficaci e sicuri”.

Confermando la connessione inizialmente ipotizzata tra i casi in Israele e Regno Unito.

L’importanza di una vaccinazione completa

Il caso di specie dimostra peraltro che sul ciclo vaccinale completo e con vaccini aggiornati non si può aggiornare, né giungere a compromessi. Proprio i novax che a giorni alterni si scagliavano contro la vaccinazione in generale o invocavano Sabin come loro nuovo santo patrono trasformandolo in un novax ante-litteram dovrebbero sapere che in rarissimi casi il vaccino orale di tipo Sabin (enfasi su rarissimi casi), una volta su un milione di dosi e in condizioni igieniche precarie il soggetto vaccinato non sviluppava la malattia, ma le sue deiezioni potevano contaminare comunque l’acqua ed i reflui con feci contenenti virus attivo.

Motivo per cui si è passati alla completamente sicura preparazione iniettabile in tutti i paesi ricchi.

Ci sono paesi dove la formulazione orale OPV è ancora usata. Ma per evitare quel rischio sia pur minimo una campagna vaccinale basata sul vaccino orale deve essere rapida, completa e coinvolgere il maggior numero di soggetti possibile.

Tutte cose che, come ci ricorda Wired, la tempesta perfetta di scarsità di fondi, contrasto alla pandemia da COVID19 che ha eroso gli stessi, disordini sociali e religiosi e il rallentamento di ogni singola campagna vaccinale hanno reso obiettivi impossibili nei paesi meno ricchi e allontanato l’obiettivo nei paesi più abbienti.

Chi avrebbe bisogno del vaccino, e desidera farlo, non ha i mezzi per farlo.

Chi invece ne ha i mezzi ritiene di non averne la necessità e si fa irretire dalle false sirene del complottismo finché è troppo tardi.

E alla fine tutto fa cerchio: avremmo dovuto imparare a fidarci di quella scienza che ci ha liberato dalla visione dei malati di polio nei loro polmoni di acciaio, ma invece stiamo riaprendo la porta alle malattie.

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