Torna il coprifuoco nel Codice della Strada, ma è una nuova, assurda clickbait che strizza l’occhio ai novax e altre categorie di “rissosi” online. Ovviamente, la bufala fa parte del ricco filone di ragebaiting sulla riforma.
Quel filone dove si inventano dal nulla o quasi (per essere precisi, da salti pindarici e voli mentali al limite dell’assurdo) balzelli e adempimenti onerosi e indecenti con titoli creati allo scopo di stimolare condivisioni rabbiose.
Se insomma sei così incline all’ira da credere alla “tassa annuale di euro per la targa” (liberamente tratta da costi per la “targa prova”), la “multa se sei un lurido che non lava la macchina” (liberamente tratta da un presunto obbligo russo senza sanzione) e “se puzzi di sudore” (tratta una inesistente legge Sudcoreana…), probabilmente leggendo un titolo del genere finirai su X a condividere “Vergogna sono indignato il governo ladro mi multa perché puzzo!!”.
Ed è a questo che punta chi crea clickbait e ragebait del genere.
Questa volta il testo parte dalla storia di un 29enne di Sassari accusato di aver speronato una volante dei Carabinieri, incriminato susseguentemente per lesioni, guida in stato di alterzione psicofisica e possesso di droga e che, in attesa di giudizio, è stato posto ai cautelari con obbligo di dimora nel comune di Sassari e il divieto di uscire da casa dalle 20 di sera alle 6 del mattino successivo.
Ovviamente in questo il Codice della Strada non c’entra assolutamente nulla: le misure cautelari personali sono un istituto previsto dal codice di procedura penale per chi è incriminato in attesa di giudizio allo scopo di evitare l’inquinamento delle prove, la reiterazione del reato e la fuga dell’imputato, contemperando quindi la necessità di comunicare formalmente all’indagato i capi di accusa perché possa tutelarsi col rischio che esso possa darsi alla fuga, inquinare le prove o continuare a ripetere le condotte stesse.
“Ipotizzare” come viene detto nell’articolo che questo possa significare che si potrebbe introdurre un coprifuoco è semplicemenrte un metodo per eccitare le fantasie dei novax e dei nopandemia che delle restrizioni hanno fatto un feticcio identitario per riportarli sui social a cliccare e condividere.
Non a caso questa variante post-pandemica delle bufale che abbiamo visto arriva all’indomani dello “sconto” ai novax non ancora paganti (nessun rimborso per gli altri) della sanzione di 100 euro che ha riattivato le attività sulla rete di molti di loro.
E non a caso, nelle ore in cui scriviamo questo articolo la stessa testata ci grazia con bufale non meno acchiappalikes che parlano di “divieto di usare la macchina per andare a giocare a calcio a Natale”, “sanzione sportiva” liberamente tratta dalla storia di uno sportivo che non ha passato l’alcoltest e una “clamorosa novità per cui le assicurazioni ti pagano soldi veri” (liberamente tratta dalle differenze migliorative di trattamento tra classi e dagli sconti concessi ai buoni guidatori).
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