Torna Anonymous sulla TV Russa, e ancora una volta lo scopo è sconfiggere la censura del Cremlino.
Abbiamo già avuto modo di vedere come in Russia, realizzando un incubo previsto solo dai romanzi di Orwell sia vietato anche solo usare la parola Guerra. Con la scusa di combattere l'(inesistente) “disinformazione occidentale”, nell’attuale Russia si può ricevere severe sanzioni se chiami la guerra per quello che è.
La stampa e i cittadini russi dovrebbero infatti chiamare la guerra “Operazione militare speciale”, l’invasione “denazificazione”, bandire la parola “offensiva” e considerare i corrispondenti stranieri che parlano di guerra parte di una “guerra di informazione contro la Russia”. Perché, evidentemente, alla Duma ed agli Oligarchi è consentito usare parole che il popolo non può usare né udire.
Anonymous, abbiamo visto, non ci sta. Abbiamo già visto come il collettivo hacker abbia riportato in vita gli SMS come mezzo di informazione, e come siano riusciti a violare i piccoli schermi comparendo in TV.
Ed ora l’hanno rifatto.
La Russia, abbiamo visto, sta vivendo una stagione autarchica. Coi servizi di informazione estera fuori dal paese, i pagamenti elettronici dei circuiti VISA, Mastercard e Paypal bloccati e Netflix fuori dalla Russia l’autarchia Russa diventa anche culturale.
I russi al momento non hanno più accesso ai principali servizi di informazione e intrattenimento esteri e se lo avessero pagare canoni e abbonamenti sarebbe un problema.
Senza Netflix, restano solo Ivi e Wink, i “Netflix russi”, servizi in streaming con canali TV, cinema, intrattenimento e prodotti per famiglie.
Che hanno subito le attenzioni di Anonymous vedendo il loro palinsesto arricchito dalle scene vietate di guerra in Ucraina e da commenti oltre la censura di stato.
“Siamo normali cittadini della Russia. Ci opponiamo alla guerra sul territorio dell’Ucraina. Russia e russi contro la guerra! Questa guerra è stata condotta dal regime criminale e autoritario di Putin per conto dei comuni cittadini russi. Russi, contrari al genocidio in Ucraina”
Recitano le parole con cui torna Anonymous sulla TV Russa, e si prende anche Russia 24, Channel One, Moscow 24 ed i servizi online di RT.
I primi tre necessari per portare nelle case dei russi quelle immagini e quelle parole probite: nella quarta non possiamo che rileggere il risultato di una promessa mantenuta.
Ricordiamo infatti che RT è stato anche responsabile della fake news per cui il Cremlino non avrebbe più dovuto preoccuparsi di Anonymous perché “Killnet”, i famosi “hacker russi”, avrebbero a dire loro “hackerato il sito e il server di Anonymous” sconfiggendoli e dimostrando la loro maestria.
Nel ricordare che Anonymous non ha un sito internet né un server, né capi né organizzazione, il collettivo lanciò una tetra profezia
Vi state rendendo ridicoli RT. Tutti sanno che Anonymous e Zelensky vanno d’accordo, e non abbiamo neppure un sito Web. Ecco perché ci servirebbe il vostro, giusto per qualche minuto…
Ed in questo caso la promessa è stata debito. Decisamente.
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