Notizie.it riporta, al 17 settembre, una notizia su un gravissimo caso di violenza sessuale avvenuto a Torino nel mese di marzo, quando una ragazza di 18 anni è stata violentata mentre si trovava al Parco del Valentino.
Nella notte tra sabato e domenica del 23 marzo 2019 la ragazza si trovava presso il club Life per festeggiare i suoi 18 anni insieme ad amici e in compagnia del ragazzo. Per la necessità di prendere un po’ d’aria i due erano usciti dalla discoteca e si erano seduti in una panchina del Parco Del Valentino. A quel punto – scrive Notizie.it – un uomo si era avvicinato a loro brandendo un coccio di bottiglia con fare minaccioso. L’aggressore aveva intimato il fidanzato di andarsene con minacce, e questi si era recato di corsa verso il club per cercare aiuto. A quel punto lo sconosciuto aveva abusato della ragazza.
Consumata la violenza, l’uomo si era nascosto tra i cespugli e nel frattempo era arrivata una volante della Polizia che si trovava già nei dintorni. L’uomo era stato trovato dopo pochi minuti di ricerche e subito arrestato. Si trattava di un cittadino originario della Guinea, 30 anni, irregolare.
Sul Corriere della Sera erano stati aggiunti altri dettagli. Quando il ragazzo, spaventato, era corso verso la discoteca per chiedere aiuto era tornato indietro insieme a due addetti alla sicurezza. In un vialetto del parco avevano ritrovato la vittima, in piedi, incapace di camminare e con i vestiti strappati. Il fidanzato e gli uomini della sicurezza avevano intravisto l’ombra di un uomo che tentava di fuggire, e per quello era stato facile indicare agli agenti accorsi sul posto il punto preciso dove poteva trovarsi lo stupratore. Quest’ultimo faceva finta di dormire, ma quando gli agenti gli avevano puntato le torce addosso avevano notato le mani sporche di sangue.
L’uomo non era nuovo alle forze dell’ordine: clandestino e già destinatario di un decreto di espulsione, il 25 novembre 2018 era già stato fermato dopo aver lanciato una bottiglia molotov proprio contro il club Life, dopo essersi visto rifiutare la sua richiesta di entrare. Dopo la violenza consumata sulla 18enne, inoltre, aveva rischiato il linciaggio da parte degli amici della vittima.
La Stampa scriveva che Gueladjo Koulibaly, questo il nome dello stupratore, risultava domiciliato presso ‘ex Moi ma era sempre irreperibile, e per questo nelle sue mani non era mai arrivato il decreto di espulsione.
La vittima, intanto, era arrivata all’ospedale Sant’Anna sotto choc. L’equipe del Centro Soccorso Violenza Sessuale si era presa cura di lei e aveva deciso di iniziare un percorso terapeutico di sei mesi.
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