Ci segnalano i nostri contatti una notizia.
Una notizia relativa ad un presunto test del vaccino americano, testato a dire della fonte su 15 persone di cui dieci militari affetti da Coronavirus.
Test che sarebbe, come da titolo “finito in tragedia”
Nel corso della ricerca, otto pazienti si sono aggravati e sono stati trasferiti in terapia intensiva, Tre persone sono state collegate ai ventilatori. afferma Mazeikin: cinque pazienti, tra cui quattro militari, sono morti per complicazioni causate dall’infezione.
Il problema? Qui ci sono diversi problemi.
Proviamo a cominciare questa discussione tenendoci sul semplice. Partendo dal corso di giornalismo offerto da Topolino, esempio cardine di educazione del fanciullo che molti adulti che si discettano di “controinformazione” dovrebbero tenere presente, nel mese di Novembre 2019.
La notizia che abbiamo di fronte difetta di una serie di elementi.
Cominciamo benissimo con la chiosa dell’articolo, che si descrive come basato su fonti non verificate
According to unconfirmed reports, experimental vaccines were allegedly used in medical institutions of the Kharkov region, which caused complications in patients with weak immunity.
Secondo fonti non verificate, vaccini sperimentali sono stati probabilmente usati in centri medici nella regione di Kharkov, cosa che ha causato complicazioni con pazienti dall’immunità debole
In un inglese abbastanza stento, che tradisce come News Front sia un portale noto ai colleghi fact checker di oltreoceano con un forte bias di conferma pro-sovietico e anti-americano, candidamente l’autore ignoto del testo ammette di aver basato l’articolo su fonti non verificate che probabilmente hanno descritto un evento che potrebbe o non potrebbe essere avvenuto.
E questo dovrebbe già bastare, in attesa di ulteriori riscontri, a gettare l’articolo nel cestino della carta straccia.
Per quanto riguarda il chi, ovviamente parliamo di presunti militari “affetti dal coronavirus”. E la domanda che sorge spontanea è: perché mai bisognerebbe testare un vaccino su qualcuno già malato, se lo scopo del vaccino è creare immunità prima della malattia stessa?
Avrebbe senso come testare un casco su qualcuno che si è rotto la testa.
Il cosa è già macchiato da diversi elementi. Quando l’articolista ignoto parla del “vaccino americano” a quale vaccino si sta riferendo?
Secondo il pratico “Vaccine Tracker” (“Cartello segnapunti” dei vaccini) offerto dal New York Times al momento della stesura di questo articolo ci sono oltre vaccini in fase di test preclinica, 19 in fase iniziale, 13 in test estesi di sicurezza, 4 testati su larga scala e uno solo approvato per uso limitato.
E di questi, almeno undici americani che hanno passato la frase preclinica, e nessuno con test previsti nell’ex area sovietica.
Ora, volendo seguire le regole base del giornalismo, chi ha redatto l’articolo, anche non potendo indicare con precisione il dove e il quando (facciamo finta che si tratti di segreti militari o giù di lì) avrebbe quantomeno potuto indicare di quale “vaccino americano” si stia parlando.
Se qualcuno vi fermasse davanti alla stazione dicendovi che qualcuno gli ha riferito che alla paninoteca dietro la pensilina degli autobus sono morte diverse persone intossicate ma i giornali non ce lo dicono, voi vi fidereste?
Oppure considerereste una dichiarazione de relato (“Riferisco che uno mi ha detto che uno gli ha detto cose ma non posso verificare”) del tutto inattendibile?
Restiamo in attesa di fonti. Fonti verificare, serie, inoppugnabili.
Fino a quel momento, nessun allarmismo e ricordiamo invece che per i vaccini arrivati alla Fase di test avanzato ci sono ottime speranze. O quantomeno abbastanza per incrociare le dita.
Nessuna fonte perché ehi, nessuna fonte. Lo dice la parola, non dobbiamo spiegarvi tutto.
Allarmismo perché, a fronte di centinaia di vaccini in fase di testing e almeno tre vaccini ad un livello avanzato e promettente della sperimentazione, il sospetto che titolare Test vaccino anti-Covid finito in tragedia, morti il 30% dei pazienti sia un modo per fare allarmismo e cassa di click ci viene spontaneo.
Siamo abituati ai titoli clickbait da parte di giornali poco reputabili, per questo tende a darci un certo fastidio vedere…
Crea discussioni, soprattutto sui social, una discussione andata in scena su Sportitalia tra Pavan e Palmeri, giornalisti che, per motivi…
Una delle frasi ripetute fino al parossistico belato dai fanboy del regime fascista è il mitologico "quando c'era Lui i…
Ci segnalano i nostri contatti una bufala nata dalla completa ignoranza storica e linguistica: il Papa aprirà la Porta per…
Ci segnalano i nostri contatti un post secondo cui la misteriosa malattia nel Congo è stata creata da Bill Gates…
Una delle narrazioni moderne più note è quella per cui solo due persone al mondo conoscono la ricetta della Coca…