Le nuove tessere sanitarie, come sapete, arriveranno senza il prezioso chip. I fattori che portano a tale gesto sono l’aggravarsi della crisi dei semiconduttori degli ultimi due anni dovute al ritorno del fattore principale e l’aggiunta di nuovi due fattori.
Il fattore principale è, ovviamente, la Cina. Che negli ultimi due anni è passata da un periodo di lockdown ad una abnorme richiesta di chip derivata dalla riapertura e dal bisogno di strumenti per il lavoro in smartworking e intrattenimento digitale domestico da parte di tutto l’Occidente. Per poi tornare a nuovi lockdown causa Omicron.
Ma si aggiungono Russia e Ucraina: il conflitto impedisce l’esportazione del gas neon Ucraino e del Palladio Russio, aggiungendo incertezza all’incertezza.
Se a Luglio la crisi dei semiconduttori sembrava aver raggiunto “il picco” da cui discendere, ora non è tutto così certo. Ma torniamo alle conseguenze: l’arrivo della tessera sanitaria senza chip.
Le tessere sanitarie in scadenza non avranno più il chip digitale, almeno in questa infornata. Il che, all’atto pratico, per gli utenti non avvezzi all’uso dei servizi digitali comporterà ben poco.
In farmacia non viene usato infatti il chip, ma il codice a barre contenente i dati necessari condensati in forma leggibile elettronicamente.
Una tessera sanitaria senza chip potrà essere liberamente usata, come ricordano gli amici di “La legge per tutti” per fruire di tutti i servizi sanitari, come codice fiscale e come tessera europea di assistenza malattia, ma non più come Carta Nazionale dei Servizi.
Ovvero con la funzionalità che consente, collegando la Tessera Sanitaria all’apposito lettore per computer, di collegarsi ai portali di INPS, Agenzia delle Entrate ed amministrazioni informatizzate.
In questo caso il possessore della vecchia tessera sanitaria non è tagliato fuori dal mondo digitale. Dovrà conservare due tessere, la nuova e la vecchia, e usare la vecchia solo per i servizi digitali, previa una procedura di rinnovo.
Procedura che richiederà l’utilizzo del lettore usato in precedenza, ma in congiunzione con un PC Windows, o una installazione di Windows su un portatile Mac (ricordiamo che sui dispositivi basati su Intel era possibile avere un “doppio avvio” Mac/Windows e sui moderni dispositivi M1 ed M2 è possibile “virtualizzare” l’installazione).
Una volta procuratosi accesso ad un PC con una installazione di Windows funzionante e reperiti i codici PIN e PUK della Tessera Sanitaria in scadenza, si potrà prorogare la sua validità fino al 31 dicembre 2023.
Bisognerà installare un apposito software reperibile qui, sul portale del Sistema Tessera Sanitaria, diverso a seconda del tipo di lettore e portare a termine una procedura guidata.
A quel punto avrete due tessere sanitarie: una da lasciare a casa per l’accesso ai servizi telematici (finita la procedura, potrete tornare ad utilizzarla quotidianamente sui sistemi Mac e Linux di vostra usuale proprietà) e l’altra valevole come codice fiscale e per l’uso in farmacia.
Immagine usata di NiloGlock, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons
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