Tesla Cybertruck esplode davanti al Trump Hotel di Las Vegas: questo è il caso del momento del quale, faticosamente, cominciamo a raccogliere elementi. Innanzitutto, si allontana sempre di più il sospetto di un incidente e le indagini puntano ad un atto deliberato, del quale abbiamo già un indagato ed ulteriori elementi di indagine in atto.
Si tratta del militare Matthew Alan Livelsberger, morto durante l’esplosione che sempre più si sospetta essere un attentato.
L’esplosione, che ha causato almeno sette feriti nell’immediato, secondo i dati di telemetria non è stata causata da malfunzionamenti nel veicolo, ma dal suo carico: un insieme di taniche di benzina, fuochi artificio e polvere pirica.
Un carico compatibile parzialmente coi festeggiamenti di Capodanno ma non con un veicolo elettrico: il sospetto sempre più forte è che si sia voluto camuffare coi festeggiamente la creazione di una vera e propria autobomba col suo carico di polvere pirica e benzina.
Tesla Cybertruck esplode davanti al Trump Hotel: cosa sappiamo?
Secondo fonti locali Livelsberger, militare di stanza in Europa recentemente tornato in America, avrebbe prestato servizio militare con Shamsud-Din Bahar Jabbar, veterano e responsabile di un attentato a New Orleans con un furgone Ford.
Il collegamento tra il Livelsberger e Jabbar, cittadino statunitense radicalizzato dall’ISIS, non si ferma alla presunta conoscenza reciproca: entrambi avrebbero noleggiato dei furgoni sufficientemente capienti per contenere esplosivo mediante Turo, piattaforma americana per il noleggio online di autoveicoli che offre in tempi brevi una vasta selezione di modelli.
Il sospetto è che si tratti di un atto terroristico coordinato anziché di due atti terroristici separati, ma le indagini sono ancora in corso.
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