Terrapiattista no-vax rapisce esperto di vaccini e viene ucciso dalla polizia: cos’è successo
La storia del terrapiattista no-vax sta rimbalzando sui quotidiani italiani dopo i lanci di stampa delle testate svizzere. Tra gli organi di stampa nazionali, Corriere precisa che la vicenda è stata resa nota soltanto dopo le dichiarazioni rilasciate da Chris Berger, professore universitario nonché personaggio noto in Svizzera nell’ambito della lotta contro il Covid-19. In questo articolo ricostruiamo la vicenda.
La sparatoria e la morte
Come scrive Corriere confortato dall’agenzia Reuters, la polizia svizzera ha fornito le prime tiepide informazioni il 7 aprile a seguito di una sparatoria avvenuta il 6 aprile a Wallisellen. Il tribunale di Zurigo aveva disposto che non venissero resi noti i nomi importanti delle persone coinvolte nella vicenda. Il bollettino della sparatoria è stato di 2 morti.
La polizia, infatti, era intervenuta con un blitz sotto l’abitazione di un uomo, un 38enne tedesco, indicato da Christopher Berger come il suo rapitore. Berger sarebbe stato sequestrato il 31 marzo in cambio di un riscatto, e una volta soddisfatte le esigenze dell’aguzzino il medico era stato liberato dopo poche ore. Il nome del rapitore non è stato ancora reso noto, e come scrive la stampa locale le dinamiche della vicenda sono ancora oggetto di indagine.
Il rapimento
Le motivazioni che hanno portato al rapimento di Berger sarebbero legate ai suoi interventi a favore della vaccinazione anti Covid, scelta cui il rapitore si opponeva con forza. Secondo la stampa locale, inoltre, il 38enne sarebbe stato membro del movimento Flat Earth. Una terza persona sarebbe stata arrestata nell’ambito della stessa indagine.
Sul rapimento, tuttavia, SwissInfo riporta le dichiarazioni di Christoph Berger che nella sua ricostruzione sembra escludere il movente della campagna no-vax dalle motivazioni del rapimento:
“L’attenzione era quindi esclusivamente sugli interessi economici dell’autore. L’autore non ha fatto alcun riferimento al mio ruolo di presidente della Commissione per le vaccinazioni”.
Durante il blitz della polizia nel garage del condominio in cui viveva il 38enne bavarese, quest’ultimo ha accolto gli agenti con colpi di arma da fuoco. La polizia ha risposto al fuoco e l’uomo è rimasto ucciso. Secondo alcune versioni, durante la sparatoria è morta anche la compagna dell’aguzzino, ma secondo altre versioni la donna sarebbe stata uccisa dallo stesso compagno che si era visto ormai senza scampo.
Quindi?
Christoph Berger è stato rapito il 31 marzo per poi essere liberato dopo poche ore a seguito di un accordo economico. Il suo aguzzino, un 38enne tedesco presumibilmente vicino ai movimenti antivaccinisti e terrapiattisti, è stato poi individuato dalla polizia che si è portata sotto il suo condominio per un blitz. L’uomo ha avuto uno scontro a fuoco con gli agenti, durante il quale ha perso la vita insieme alla compagna.
La vicenda è divenuta nota solamente dopo le dichiarazioni di Christoph Berger, che sembra escludere l’antivaccinismo come movente del rapimento. Le indagini sono in corso.
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