ATTENZIONE: questo articolo contiene immagini e video molto violenti. Sconsigliamo la visione ai minori, alle persone sensibili e ai deboli di cuore.
Alcuni utenti ci hanno chiesto di verificare il video “where is the blood?” riferito all’omicidio del poliziotto durante l’attentato del Charlie Hebdo (video).
Il protagonista dell’episodio era Ahmed Merabet, un agente di quartiere che intorno alle 10:40 del 7 gennaio 2015 aveva cercato di fermare i malviventi nel Boulevard Richard Lenoir, poco distante dalla redazione del Charlie Hebdo. Lascia una moglie e due figli.
Quanto segue nell’articolo in merito al presunto colpo in testa inferto all’agente di polizia è ancora da considerare come supposizione, siccome si attende che in qualche modo vengano rese note più notizie in seguito alle autopsie delle vittime dell’attentato concluse alle 18:05 circa del 8 gennaio 2015 (come citato dalla timeline della BBC degli avvenimenti successivi).
Il 7 gennaio 2015, intorno alle 12:30, le autorità francesi confermano un numero di vittime pari a 10 presso gli uffici del Charlie Hebdo. Poco dopo, alle 12:40 circa, la polizia afferma che le vittime erano 11, tra cui due dei loro agenti. Alle 13:30 le vittime diventano 12. Alle 15:00 vengono diffusi in nomi dei due agenti uccisi: Ahmed Merabet e Franck Brinsolaro.
Ahmed Merabet sarebbe stato ucciso o con un colpo di Ak-47, più conosciuto come Kalašnikov, o con un Ak-103, derivato dell’Ak-74. Riportiamo quanto scritto dal sito Analisidifesa.it:
Secondo gli esperti, il commando era armato con i fucili di assalto di modello russo Ak-103 in calibro 7,62 derivato dall’Ak-74M e già impiegato in Libia dai ribelli anti-Gheddafi nel conflitto del 2011 e dagli insorti siriani.
L’arma più accreditata dagli utenti sembra essere l’Ak-47, anche perché ritenuta “l’arma preferita dai combattenti irregolari” essendo (effettivamente) facile da usare, meno costosa e con un rinculo modesto nel caso usasse proiettili calibro 5,45 mm (al contrario del calibro 7,62 mm).
La teoria del colpo in testa è la più accreditata, ed è proprio su questa che ne sono nate altre in termini di complotto.
Secondo alcuni non ci sarebbe sangue dopo il corpo inferto alla testa dell’agente Merabet, al contrario di quanto avviene nei film d’azione dove “esplode” la testa della vittima, o addirittura nei videogiochi.
Secondo un altro utente, in seguito al colpo dell’Ak47 la testa dell’agente sarebbe dovuta essere “sventrata come una banana”.
A sostegno di questa teoria è stato diffuso un video che mostra come un Ak-47 distrugge un’anguria.
L’Ak-47 utilizzato potrebbe avere un calibro 7,62 (precisamente 7,62 x 39 mm) o un calibro 5,56. In ogni caso il cranio di un essere umano non dovrebbe “esplodere” come succede nel video con l’anguria, anche a distanza così ravvicinata. Il proiettile può generare un foro di uscita generalmente più grande di quello d’entrata.
È possibile vedere alcuni esempi di esecuzioni capitali in Siria per opera di fucili, molto probabilmente Ak-47 per i motivi illustrati sopra, nei seguenti link (sconsigliamo la visione ai minori, alle persone sensibili e ai deboli di cuore):
Nel video 1 è evidente che al primo colpo, seppur ravvicinato, la testa del condannato non “esplode”. Questo succederà in seguito ad ulteriori colpi.
Nel video 2 vengono sparati dei colpi ancora più ravvicinati alla testa dei condannati. Anche in questi casi, al primo colpo, la testa non “esplode”.
Ci vorrebbe ben altro per far “esplodere” una testa come si pensa debba accadere con questo genere di fucili (un esempio, dove sconsigliamo la visione ai minori, alle persone sensibili e ai deboli di cuore, è quello riportato in questo video)
Resta il fatto che non saremo certi del colpo alla testa subito dall’agente francese finché non verrà riportato in un referto ufficiale in seguito all’autopsia.
Secondo alcuni il corpo dell’agente a terra, in seguito al colpo dell’Ak-47, non si sia mosso “neanche di un millimetro”. Siamo ormai abituati a vedere esecuzioni dove i condannati sono in piedi o sono inginocchiati a terra, mentre in questo caso l’uomo è già a terra.
Guardando il video si capisce che lo sparo avviene mentre l’uomo a terra si stava girando (vedi foto sotto riportata), per poi rilasciar cadere le braccia. Il movimento del corpo c’è ed è in atto dal momento in cui l’agente si volta per proteggersi istintivamente il volto dall’arrivo dell’attentatore e dall’arma da fuoco.
La teoria del complotto maggiormente sostenuta è quella relativa alla mancanza di sangue, o di schizzi, derivanti dal colpo alla testa subito dall’agente francese.
Per prima cosa potremmo riproporre il video dell’esecuzione alla testa in Siria (video 1 sopra linkato), dove è evidente che non esce immediatamente del sangue in seguito al primo sparo.
Le “contro teorie” più diffuse sono le seguenti:
La “contro teoria” della ferita all’addome o alla spalla è quella più considerata per sfatare la teoria del colpo in testa e l’assenza di schizzi, resti di cranio o materia cerebrale nel marciapiede.
Molti utenti si son chiesti se esistono foto successive allo sparo, che mostrino il corpo dell’agente sanguinante. Attualmente c’è in atto una cancellazione dei video violenti che riguardano questo episodio e altri riguardanti l’attentato al Charlie Hebdo (che comunque siamo riusciti a salvare). Tuttavia sono perfettamente recuperabili alcune fotografie scattate e diffuse su Twitter da ragazzi francesi accorsi sul luogo.
Un utente Twitter ha fotografato il luogo del delitto in seguito alla rimozione del corpo. Nella foto è ben presente il sangue della vittima.
Altri due utenti Twitter fotografano e diffondono le fotografie dove vengono ritratti gli agenti di polizia accorsi sul luogo (1, 2).
Ecco alcuni tweet che hanno diffuso le foto del luogo, già “ripulito, in seguito al passaggio della polizia: 1, 2, 3.
C’è chi, vedendo il video diffuso da SkyNews, sostiene che la macchia di sangue “secco” a terra sia nella posizione sbagliata rispetto alla reale posizione del corpo.
Mettiamo a confronto il fotogramma usato per sostenere questa teoria (1), il fotogramma dell’attentato (2) e la foto pubblicata su Twitter con la macchia di sangue a terra(3).
Come potete vedere dalla foto 3, la posizione del sangue è coerente con quella del corpo nella foto 2. La foto 1 non bisognerebbe neanche prenderla in considerazione per sostenere la posizione del corpo, siccome tutto quel color “rame” non è il sangue secco dell’agente, molto meno evidente nell’immagine 3. La scena del crimine, dopo il passaggio della polizia e della scientifica, ha subito una normale operazione di pulizia per rendere pulita e sicura la zona (si parla anche di decontaminazione, essendovi stati depositati fluidi corporei).
Qualcuno potrebbe obiettare in merito alla presenza di poco sangue nel marciapiede, ma bisogna considerare anche i vestiti e il giubbotto dell’agente che potrebbero aver assorbito parte del sangue fuoriuscito.
Secondo un utente il colpo sparato dall’attentatore avrebbe colpito il marciapiede qualche centimetro più avanti rispetto all’agente.
Questa teoria nasce a causa di una “nuvola di polvere” generata a poca distanza dall’agente e in concomitanza del colpo sparato dall’Ak47.
Questa potrebbe essere una teoria parzialmente valida, siccome l’inclinazione dell’arma sembrerebbe non essere diretta verso la testa dell’agente di polizia.
La polvere sarebbe generata dallo scontro della pallottola con il marciapiede. Lo scontro tra i due potrebbe essere confermato grazie alla foto dell’utente Twitter, il quale presenta un cartellino giallo a terra riportante la lettera “A” in prossimità di dove potrebbe aver effettivamente colpito il proiettole:
Se fosse così, questa teoria smentirebbe tutte le altre (colpo alla testa ed esplosione e la mancanza di sangue in seguito allo sparo).
Tuttavia c’è un’altra teoria, la quale il proiettile potrebbe aver colpito l’agente per poi fuoriuscire e colpire il marciapiede (quindi foro di entrata e foro di uscita), che sia stato colpito alla testa o in un’altra parte superiore del corpo.
Si sostiene che non ci sia stato alcun rinculo dovuto allo sparo dell’Ak-47, siccome il presunto terrorista “non si muove all’indietro“. Come ulteriore prova di stranezza, avrebbe sparato con un braccio solo senza che il fucile gli sfuggisse di mano.
Mostriamo due video per vedere il rinculo dell’Ak-47.
Non si vedrebbe un rinculo tanto forte, considerando poi che ad armeggiare l’arma non è un energumeno, inoltre la sua posizione è estremamente ferma in piedi. L’attentatore, invece, a parte sembrare una persona abbastanza robusta, non è ferma in piedi come il ragazzo del video, ma è in movimento e in direzione opposta a quello del rinculo. Tra le altre cose, a vedere bene il video, l’uomo tiene entrambe le mani sull’arma al momento dello sparo.
Possiamo considerare altre teorie a riguardo:
Alcuni utenti affermano che il corpo dell’agente scompare alla fine del video pubblicato dal sito Youreporter.
Guardando attentamente il corpo dell’agente non era per nulla sparito dalla sua precedente posizione ed è visibile anche a fine video in pochissimi fotogrammi intorno al minuto 00:43.
A maggior sostegno della presenza del corpo, un account Youtube ha pubblicato un video amatoriale che testimonia l’arrivo della polizia e dei cittadini curiosi vicino al corpo della vittima (non è ripreso da vicino, ma lo screen riportato di seguito lo evidenzia).
Ecco il video:
Ne abbiamo parlato in precedenza in un altro articolo intitolato: “DISINFORMAZIONE L’auto trovata non è quella degli assassini di Charlie Hebdo – Bufale.net“.
In poche parole, gli specchietti sono cromati, non bianchi o nero, l’auto è la stessa, ma cambiano gli angoli di ripresa e della fonte luminosa.
Ribadiamo il concetto “attendiamo un resoconto ufficiale della morte dell’agente Ahmed Merabet in seguito all’autopsia“, la quale potrebbe smentire il colpo alla testa. Se nonostante un resoconto ufficiale si sostenessero ancora le teorie sopra riportate (per mancanza di fiducia dei “documenti ufficiali”) terrei in considerazioni le spiegate nel nostro articolo.
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