Telegram diventa Premium: il servizio di messaggistica presentato come alternativa a WhatsApp introduce nuovi servizi.
Con un tariffario di 6 euro circa al mese (ma potrebbero essere di meno per gli utenti Android, 6 euro è il prezzo sullo store Apple) Telegram diventa Premium e raddoppia.
Il doppio della mole dei file scaricabili, fino a 4Gb (un film in DVD, in pratica), 1000 canali, a 20 cartelle chat con una 200 conversazioni, un quarto account addizionale, 400 gif preferite, 20 link pubblici di tipo t.me oltre a inserire una biografia più ampia con tanto di link.
Capirete che sono servizi molto utili non già per l’utente occasionale, ma per il “content creator”, colui che crea canali Telegram per diffondere testi e contenuti ed ha un gran bisogno di fidelizzare la base utente.
Peraltro, gli utenti Premium avranno un “posto in prima fila” per il download di file: in caso di problemi di banda avranno la precedenza sempre, potranno convertire i vocali in testo, scansare le pubblicità presenti su alcuni canali e esibire il loro rango con sticker esclusivi.
Contrariamente a quanto succede per molte altre ditte occidentali, che hanno (come abbiamo visto) troncato ogni supporto agli utenti Russi, Telegram diventa Premium anche in Russia.
Non è un caso: come riporta ANSA, secondo i dati dell’operatore di telecomunicazioni russo Megafon, la quota dell’app sul traffico internet mobile in Russia è salita al 63% dall’avvio dell’invasione dell’Ucraina, e le “fonti russe” hanno spesso usato lo strumento per divulgare le loro idee.
Abbiamo visto in questi mesi di conflitto gli “hacker russi” di Killnet aprire diversi canali Telegram ed essere bannati da almeno uno di questi.
Ma anche giornalisti russi usare Telegram per ridiffondere Tweet troll della galassia “Mattonista” Italiana confondendoli come una “campagna di sostegno a Putin”. E dai canali Telegram filorussi appaiono non-notizie di ogni tipo, dal negazionismo delle violenze di guerra fino a improbabili crossover tra Putin e la Pandemia con Putin descritto come combattere gli Ucraini e la NATO che producono pandemie in laboratori segretissimi.
Chat Telegram usate, anche fuori dai confini Italiani, come luogo virtuale di aggregazione dei “guerrieri” e “leoni” novax
Ovviamente, non è colpa del mezzo, ma di come viene usato.
Ma l’introduzione di un servizio Premium potrebbe ostacolare tutto questo: sui “trend verticali” di Twitter si moltiplicano le segnalazioni di utenti che piangono la (inveritiera) perdita di una “piattaforma libera” dichiarandosi pronti a rinunciare alle loro chat per non pagare l’odioso balzello.
Quello che non hanno ottenuto ai tempi delle perquisizioni della DIGOS in danno di utenti Telegram convinti di poter minacciare in un presunto anonimato capi di stato, medici e giornalisti con intimazione a compiere violenze ha compiuto “Telegram Premium”.
I “Leoni” e “Guerrieri” pare temano una sola cosa: scucire la pecunia.
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