Tempo fa ci eravamo uniti a chi richiedeva a gran voce l’abolizione della c.d. Tampon Tax, una imposta di fatto anche se non una vera e propria tassa sugli assorbenti. Almeno, dal punto di vista tecnico.
Perché dal punto di vista pratico, dicevamo all’epoca, l’effetto era lo stesso. Incomprensibilmente in Italia si è deciso, da sempre, di applicare per gli assorbenti femminili la massima aliquota dell’IVA, riservando gli scaglioni inferiori a beni apparentemente molto meno utili, essenziali e indispensabili.
Come ad esempio i tartufi o i “santini elettorali”, i volantini sparsi a piene mani durante ogni tornata elettorale e buttati a urne chiuse.
E coi tartufi e i volantini elettorali di sicuro non puoi assorbire il ciclo…
Chiedevamo, assieme a molti, un passo avanti. Ed un passo avanti è stato fatto. Anche, se come vedremo, abbastanza piccolo.
Ma del resto, ogni maratona comincia da un singolo passo.
La novità viene affidata da Roberto Gualtieri, Ministro delle Finanze ad un Tweet
Notate però l’interezza del messaggio.
Passano al 5% non tutte le marche di assorbenti, ma quelle che producono prodotti compostabili e biodegradabili.
Restano dunque dei dubbi, condivisi da testate come il Sole 24 Ore.
Non ci spingeremmo a dire che ci vuole una donna per comprendere esigenze femminili, del resto chi ha seguito le vicende sulla Tampon Tax per noi è un uomo.
Il ministro, infatti, precisa che il provvedimento riguarda solo gli assorbenti biodegradabili e compostabili. A fare mente locale, così su due piedi, c’è da dire che forse mi viene in mente solo una marca trovata una volta per caso in un negozio di piccole dimensioni.
In realta controllo le indicazioni e di compostabile il prodotto ha solo la confezione esterna e i sacchettini che contengono i singoli assorbenti. Come non detto. A questo punto credo di non aver mai incontrato assorbenti compostabili e biodegradabili. Da oggi, quindi, inizierà la caccia a quelle marche che soddisfano queste caratteristiche e di conseguenze beneficiano del taglio dell’Iva annunciato dal ministro.
“Un primo segnale di attenzione per milioni di ragazze e donne nel decreto fiscale su cui abbiamo lavorato con le deputate di maggioranza di Intergruppodonne”, ha scritto il ministro. Bene, quindi, ma non beneissimo, anche se i commenti dalle parlamentari sono stati positivi. Laura Boldrini (Pd) è la prima firmataria dell’emendamento bipartisan al dl fisco, sottoscritto da 32 deputate, per abbassare l’iva su una serie di prodotti fra cui gli assorbenti. Boldrini ha definito l’abbassamento dell’Iva “una prima risposta al problema posto con determinazione dall’intergruppo delle deputate in merito all’abbassamento dell’Iva sui prodotti sanitari e igienici femminili”. Da parte sua la viceministra all’Economia Laura Castelli ha commentato “si tratta di un grande risultato, cui abbiamo lavorato intensamente con il Parlamento in questi anni. Un segnale di civiltà, con una visione green. Sono molto contenta”.
Ciò che lascia dubbi è proprio la visione green, descritta da Wired come qualcosa che il pubblico finale percepisce essere Greenwashing, ambientalismo forzato.
Il problema degli assorbenti non è, ovviamente, un problema ambientale, ma un problema del femminile nel suo complesso.
Siamo insomma ancora un punto percentuale di IVA di sopra del tartufo fresco e del volantino elettorale, ai quali nessuno ha richiesto garanzie ambientali.
E siamo di fronte ad una ridotta percentuale degli assorbenti in commercio che molte donne, come la citata D’Ascenzio, raramente hanno incontrato nei negozi.
Immaginate, a parti invertite, di scoprire che esistono dei rasoi venduti con agevolazioni: ma di modelli particolari ed ecologici che non troverete sicuramente al minimarket dove comprate di solito le vostre lamette.
Metterebbe tutto in prospettiva, no?
Non è da noi essere distruttivi, ma costruttivi.
Siamo di fronte ad un deciso passo in avanti.
Ogni maratona, dicevamo all’inizio, comincia da un singolo passo.
Forse però possiamo continuare a sperare che i passi continuino? Che si diffondano gli assorbenti “green” o che si decida di estendere il beneficio premiale a tutti gli assorbenti, incentivando il green in una maniera che renda comunque facile alle donne accedere ai vantaggi premiali della norma?
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