Superata la barriera del 90%, tornano le fake da “nessunacorrelazione” e “morteimprovvisa”
Un importante traguardo per la campagna vaccinale è stato raggiunto in questi giorni: è stata superata la barriera del 90% della platea vaccinabile.
Nonostante si parli solo degli over 12, e nonostante ciò non comporti l’automatica sconfitta del COVID19, questo è un importante obiettivo. Sociale, psicologico, immunologico e medico.
Giustifica come siamo di fronte ad ondate più brevi e con meno morti. Come i tempi delle bare di Bergamo piene di cadaveri, degli ospedali alla paralisi siano sempre più lontani.
E spiegano come abbia senso parlare di una pandemia diversificata tra vaccinati e non vaccinati, avvicinandoci all’obiettivo in cui convivere con COVID19 diventerà possibile.
Il vaccino ha tenuto banco, limitando di molto contagi, decessi e ricoveri.
C’è ancora purtroppo il popolo dei “nessunacorrelazione”, tag usato con ironico sarcasmo e malcelato livore, che insistono nell’ostentare gli “eventiavversi” dei vaccini.
Persone che ogni giorno sui social riversano con fervore che quasi somiglia troppo all’allegria elenchi di morti di ogni tipo, dichiarando che “sono morti da vaccino ma non ce lo dicono”.
Le più gettonate sono le malattie cardiocircolatorie: che, guarda caso, secondo fonte ISTAT non hanno un incremento statistico.
Ma la questione è tutta nei numeri positivi che abbiamo fornito pochi paragrafi fa: abbiamo sfondato la barriera del 90% dei vaccinati.
I novax, sostanzialmente, hanno perso. Sono una specie in via di estinzione e non perché qualcuno gli stia nuocendo, ma perché il 90% della coorte vaccinabile individuata secondo le previsioni dell’ormai disciolto CTS ha preferito saggiamente vaccinarsi.
Parliamo di un 90% di persone che vivono, lavorano, si ammalano anche di altre malattie, invecchiano, hanno incidenti o meno.
È fatale che se in una popolazione grande come l’Italia cerchi un numero di eventi, li troverai nel 90% della popolazione più che in uno sparuto 10% destinato alla riduzione spontanea.
Siamo quindi di fronte ad una buona notizia: la campagna vaccinale prosegue, sia pur al rallentatore.
Siamo ad una brutta notizia: il colpo di coda dei novax, pronti a indicare quel 90% come un nemico ricoperto di malattie, era prevedibile.
Logico come asserire che siccome la maggior parte degli Italiani ha i capelli, avere i capelli provoca malattie.
Si tratta, come dicemmo, del Paradosso di Simpson, una aberrazione dovuta all’enorme sproporzione tra vaccinati e novax.
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