Sulla qualità dell’RNA nel vaccino Pfizer: non scomodate il “Dark web” invano
Questa volta la segnalazione sulla qualità dell’RNA nel vaccino Pfizer ci arriva da molto in alto. Non il buon Dio, permetteteci la celia, ma Roberto Burioni, medico e divulgatore.
Possiamo concordare un po’ con tutto, ci asteniamo solo sulla sferzata alle PR delle industrie che, secondo il buon Medico, dovrebbero essere più celeri nell’esporre le loro (giuste) ragioni senza lasciare a medici e fact checker l’ingrato compito.
Non si tratta nel nostro caso di “conflitto di interesse” ma “conflitto di bestemmie”: ogni volta che ci tocca surrogarci all’approfondimento personale ed al diritto di difesa, la nostra anima immortale viene esposta a un grave rischio a causa delle numerose invocazioni di santi e divinità che ci fate sgorgare dal cuore ad ogni “Kivvipaka?!?.
Perché in realtà la questione è più semplice del previsto.
Sulla qualità dell’RNA nel vaccino Pfizer: non scomodate il “Dark web” invano
Parliamo di una cosa: il gran segreto del Dark Web di cui tutti parlate è disponibile pubblicamente sul sito dell’EMA.
Un po’ come la “Legione del Destino” nemica dei Superamici dei Fumetti che in realtà ha una base segreta enorme nella palude accanto, con tanto di insegne
E il grande segreto nascosto sul Deep Web è che la qualità dell’mRNA usato negli esemplari di produzione di massa risente della qualità del processo produttivo.
Prima di proseguire leggete oltre: questo non inficia la sicurezza e l’efficacia dei vaccini, dato che la sperimentazione di Fase 3 è stata effettuata sulla produzione “in serie” e, ovviamente, ha restituito i risultati di efficacia che tutti conosciamo, con risposta anticorpale efficace sul 95% del campione.
Letta questa inevitabile premessa, dobbiamo preliminarmente rispiegarvi come funziona un vaccino a mRNA per poi arrivare alla conclusione. I più pigri possono saltare alla stessa. Oppure leggere qui che la presenza di piccole impurità dovute a frammenti di mRNA “degradato” non inficia la qualità del vaccino stesso, in quanto l’mRNA presente e integro è più che sufficiente allo scopo.
Come funziona un vaccino a mRNA
Un vaccino a mRNA è sostanzialmente, e scusate il paragone truce, un pezzo mutilato del SARS-CoV-2 gettato in pasto al sistema immunitario perché possa allenarsi senza dover incontrare il SARS-CoV-2 intero e attivo nella sua brutale potenza.
Esplorando il Corpo Umano lo ricordate tutti, vero?
E ricordate come veniva raffigurato il sistema immunitario? Un esercito di futuristiche navicelle, guidate da un comandante con le sembianze del bambino protagonista, Pierre, da adulto.
Individuato un patogeno, il Comandante Pierre ed i suoi sottoposti non avevano che da inquadrarlo nelle loro navicelle per liberare una flottiglia di sorprendenti robottini, gli anticorpi
E scagliarli a sconfiggere il patogeno, raffigurato da un sordido vermetto con la faccia da bullo per i virus, e da un nerboruto omone tutto blu per i batteri.
Problema: COVID19 è una malattia insidiosa. Il Colonnello Pierre, anzi tutti i Colonnelli Pierre della flotta del Sistema Immunitario di tutti gli esseri umani non hanno mai visto nella loro esistenza qualcosa come SARS-CoV-2.
Ora, un vaccino a cui siamo solitamente abituati si presenta come un virus inattivato, indebolito o incapace di replicarsi, o come un virus innocuo usato come vettore di antigeni.
Un vaccino a mRNA sostanzialmente è l’equivalente di gettare la testa decapitata dell’antipatico vermetto a Pierre perché Metro possa allenarsi e imparare a riconoscerlo, un frammento virale sufficiente solamente ad allenare il sistema immunitario senza cagionare infezioni.
L’equivalente dell’uso dei romanzi western più truci degli sceriffi di chiedere ai cacciatori di taglie, ove impossibilitati a portarsi per lunghe distanze il cadavere del bandito di cui avevano chiesto prova della consegna “Vivo o morto”, di portare loro le teste decapitate o gli arti riconoscibili del loro nemico, in una versione microscopica e scientifica della caccia al bandito Joaquin Murieta.
Di che si tratta la degradazione?
Immaginate non un singolo Jack Tre Dita e un singolo Joaquin Murieta, ma un esercito di “bandidos” catturati da un esercito di sceriffi sanguinari e, perdonateci la prosecuzione del paragone “splatter”, poco intenzionati a trascinarsi per tutto il selvaggio West un cadavere dell’odiato virus, e quindi pronti a troncarne la mano mutilata o la testa con un “Tomahawk” legato alla sella per l’occasione.
Nelle fasi 1 e 2 questo provvedimento avviene in piccole quantità. Letteralmente c’è un solo sceriffo con un solo Tomahawk che taglia una sola testa di Joaquin Murieta e una sola mano di Jack Tre Dita e va a riscuotere la taglia nel nostro sistema immunitario, che diventa in grado di riconoscere l’arto staccato o il volto di Murieta e, da essi, può riconoscere la loro intera genia.
Nella Fase 3 e nella produzione di serie abbiamo un’infinità di sceriffi che staccano una infinità di mani e una infinità di teste.
Su alcune resta attaccato anche “un pezzetto di polso”, su altre si stacca un po’ di pelle. Su alcune teste c’è ancora il collo, altre non hanno il collo e manca un ciuffo di capelli che sono rimasti nella scatola.
Ci sono impurità (frammenti di mRNA) generatisi durante il processo produttivo su larga scala del mRNA corrispondente alla proteina Spike, l’equivalente del trovare nella scatola un ciuffetto di capelli in più.
Non ci sono dubbi riguardo alla risposta immunitaria verso il virus: restava il dubbio che, come vedete l’EMA abbia risolto, che gli altri frammenti possano generare altre proteine.
Sostanzialmente, facendo in modo che Metro scambi quei frammenti per un altro “bandido”.
Cosa che, come avrete letto nella nota dell’EMA viene definita improbabile.
Per spiegarci, immaginate di fare un collage ritagliando delle lettere da un giornale: difficilmente le lettere avanzate potranno creare un messaggio di senso compiuto.
Improbabile è quindi che un frammento degradato di mRNA possa essere letto come qualcos’altro.
Impossibile è che che il vaccino di produzione si comporti in modo diverso dai “prototipi”.
Sulla qualità dell’RNA nel vaccino Pfizer potete star tranquilli: non scomodate il “Dark web” invano
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