False credenze

Stare davanti alla TV danneggia gli occhi per davvero?

Un dubbio, che per molte madri di famiglia era diventato una granitica certezza era la domanda “Stare davanti alla TV danneggia gli occhi per davvero?”. Ci dispiace quasi togliere l’arma tipica per tenere lontani i bambini “troppo affezionati” agli schermi, ma la domanda è no. La TV non danneggia gli occhi.

Stare davanti alla TV danneggia gli occhi per davvero?

Ovviamente fissare a lungo la stessa cosa per ore ed ore può affaticare gli occhi, situazione diversa e transitoria.

Stare davanti alla TV danneggia gli occhi per davvero?

Il dubbio poteva avere senso, anche se comunque avrebbe portato ad una risposta negativa, fino ai primi anni del secolo in corso, quando intorno al 2000 i televisori a tubo Catodico furono dapprima scalzati, poi esiliati dal mercato dalle loro controparti moderne LCD, Plasma ed OLED.

Un monitor CRT è essenzialmente un piccolo acceleratore di particelle (per usare un paragone improprio ma non troppo) che spara degli elettroni sui fosfori sul “frontale” del tubo catodico (che in realtà è uno schermo coperto di fosfori), illuminando i fosfori stessi per creare dei colori.

In esso vi era il potenziale per creare una minima percentuale di raggi X.

Una vecchia TV CRT, origine della leggenda metropolitana

Studi durati decenni hanno dimostrato che nessuna TV o monitor CRT sul mercato hanno mai prodotto radiazioni nocive.

Il problema ha smesso di porsi con le TV moderne LCD e OLED dove non vi è alcuna possibilità di emissione di raggi X non essendo previsti dalla tecnologia usata, il primo basato sulla modulazione della luce dei cristalli liquidi e il secondo allo stesso modo ma con molecole organiche.

Non solo non vi è neppure il potenziale rischio di emissioni radioattive (anche se come abbiamo visto, negligibile), ma un monitor LCD funziona a frequenze di aggiornamento superiori, che riducono lo “sfarfallio” dei monitor più datati restituendo un’esperienza visiva meno stancante.

Quindi non rischio niente?

Ni.

Sia pur in misura molto inferiore rispetto al passato catodico (che per molte applicazioni, ad esempio quelle videoludiche vintage, è ancora preferibile), il rischio è l’astenopia o affaticamento oculare.

Rischio che non deriva in alcun modo dalla tecnologia della televisione in sé, ma dal fatto che siamo abituati a passare ore a guardare senza sosta un monitor, per lavoro o per piacere.

Il corpo umano non è fatto per lavorare senza soste, e quindi mal di testa, bruciore e secchezza oculare ci annunciano di essere stanchi.

Una buona pratica è concedersi qualche pausa: la sicurezza sul lavoro consiglia pause di un quarto d’ora ogni due ore, e se ai tempi dei CRT si consigliaa spannometricamente a bambini e adulti di stare lontani dal monitor un paio di metri e guardare la TV o i videogames in una stanza bene illuminata per non trovarsi con una sola sorgente luminosa dal monitor, adesso ci sono calcolatori per la visione ottimale che prendono in considerazione la dimensione del pannello LCD.

Anche l’ergonomia, ovvero la corretta posizione del monitor sulla scrivania potranno aiutare i lavoratori: per la visione domestica, basterà avere una stanza bene illuminata ed essere pronti a fare pause frequenti nelle sessioni più accanite di gaming e di visione di serie TV su Netflix.

Sappiamo tutti che “non si può mettere in pausa una sfida online”, ad esempio, ma finita una sfida non dovete ributtarvi subito in quella dopo, no?

Foto di copertina di Mohamed Hassan da Pixabay

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